I sistemi motivazionali per comprende le relazioni

I 5 sistemi motivazionali per comprende le relazioni affettive

Nel 2024 intrattenere una relazione sembra sempre più complicato. Basta scorrere le app di Tik Tok o di Instagram per trovare divertenti parodie sulla complessità degli incontri. “Ho avuto paura”, “non sei tu, sono io” “La verità è che non gli piaci abbastanza” “Come sopravvivere ad un narcisista”, sono solo alcuni dei temi principali che emergono.

In una qualsiasi cena tra amici si evidenzia la conseguente paura che emerge dall’intraprendere una relazione: “e se poi mi delude?”

Una delle emozioni che noto essere più legata a tale delusione, oltre alla tristezza, è quella della vergogna e dell’umiliazione. Essere lasciati viene vissuto come una presa di potere da parte dell’altro. Non è un caso che oggi si aggiungono al gergo giovanile vocaboli come “sottona/e”, o al contrario, “malessere”.

Ciò che accade può essere meglio compreso alla luce dei sistemi motivazionali.

I sistemi motivazionali

I sistemi motivazionali vengono descritti da Bion nell’ambito della Teoria dell’Attaccamento. Essi si fondano su disposizioni innate, evoluzionistiche, e guidano la motivazione ad agire nel mondo e relazionarci con i nostri simili. Tendono quindi ad attivarsi quando vogliamo raggiungere un obiettivo evolutivo, e spegnersi quando sentiamo di averlo raggiunto.

In Italia, ampliando la teoria Bowlbiana, Liotti ipotizza la presenza di 5 sistemi motivazionali interpersonali, che attivano e regolano singoli e distinti aspetti dello scambio umano:

  • SMI di attaccamento volto alla ricerca di cura e conforto in situazioni di pericolo o dolore;
  • SMI di accudimento, volti all’offerta di cura e conforto in situazioni di pericolo o dolore;
  • SMI agonistico per la definizione del rango sociale;
  • SMI sessuale per la regolazione dei comportamenti seduttivi implicati nella formazione della coppia;
  • SMI cooperativo (evoluzionisticamente più moderno e raffinato) per la cooperazione tra pari in vista di un obiettivo comune (Liotti, 1995).

I SMI sono interscambiabili tra loro. In differenti obiettivi e contesti, infatti, passiamo da un sistema all’altro all’interno della stessa relazione e in differenti momenti. Durante un litigio possiamo quindi attivare il sistema agonistico di rango (cerchiamo di prevalere sull’altro), mentre nei momenti intimi attiviamo quello sessuale, di accudimento, ecc.

La nostra storia di vita certamente influenza il passaggio da un sistema all’altro. Può succedere che io attivi più facilmente un certo tipo di motivazione rispetto alle altre.

I sistemi motivazionali nelle relazioni affettive

I momenti più produttivi di una relazione avvengono probabilmente quando entrambi i membri attivano un sistema cooperativo (siamo su di un piano paritario per la definizione di un obiettivo comune, quello di un pezzo di percorso insieme), come anche di attaccamento, accudimento e sessuale.

Quando una relazione affettiva finisce, ho il sospetto che talvolta le emozioni di vergogna e umiliazione possano avere molto a che fare con il SMI agonistico. Leggiamo ciò che accade su di un piano agonistico. La persona è riuscita a lasciarmi, quindi ha più potere di me. Io ho meno potere di lui. Parte un desiderio di riscatto e, se mi abbasso a cercare l’altro, o comunicare il mio stato emotivo negativo, sono una “sottona”, ovvero perdo ancor più posizioni nel rango di potere.

Come cambierebbe la lettura se attivassi, anche in quei momenti, un sistema basato sulla cooperazione? Probabilmente potrei leggere il mio gesto come un bisogno: ho bisogno di comunicare in che modo il tuo gesto mi ha ferita. E se poi l’altro leggesse il mio gesto come una debolezza?

Se io ho disattivato il sistema di rango, è una lettura degli eventi che mi informa di come è l’altro, più che di come sono io. Mi informa del fatto che l’altro ha attivato un sistema motivazionale basato sul potere, mentre io no. Mi informa del fatto che io ho avuto il coraggio di esprimere un mio bisogno, e non di collocarmi in un rango di valore rispetto agli altri.

Mi informa di che tipo di bisogni ho io, e che tipo di bisogni ha l’altro.