Il lavoro psicologico con i bambini con Disturbi Specifici dell’Apprendimento

di Francesca Dicè

Da oltre 10 anni, ovvero dall’introduzione della Legge 170/2010, alcune condizioni cliniche in precedenza scarsamente tutelate sono diventate oggetto di attenzione medica, psicologica, didattica e giuridica (Linee Guida DSA, 2011; Redazione OPS, 2015; Cornoldi, 2007; Consensus Conference, 2010). Sto ovviamente parlando dei Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA), che secondo il DSM – 5 sono caratterizzati da caratterizzati dalla persistente difficoltà di apprendimento delle abilità scolastiche ed i l c u i percorso diagnostico, clinico ed assistenziale deve essere curato da uno specifico team multidisciplinare composto da diverse figure, fra cui il neuropsichiatra infantile, lo psicologo, il logopedista e l’assistente sociale (Linee Guida DSA, 2011; Redazione OPS, 2015; Cornoldi, 2007). Tale team deve mantenersi in contatto costante con il personale scolastico, al fine di garantire al bambino/ragazzo la migliore esperienza didattica possibile e più adatta alle sue necessità (Linee Guida DSA, 2011; Redazione OPS, 2015; Cornoldi, 2007).

In questo lavoro di equipe, lo psicologo può intervenire attraverso diverse modalità operative: può dare un apporto fondamentale nel processo diagnostico, esplorando le capacità del bambino/ ragazzo con particolare attenzione ai suoi punti di forza e di debolezza, nonché al suo quoziente intellettivo attraverso il ricorso di test standardizzati (Linee Guida DSA, 2011; Redazione OPS, 2015; Cornoldi, 2007). Può anche contribuire alla valutazione dei correlati emozionali, che spesso influenzano, in questi bambini/ragazzi, la fiducia in sé stessi e la motivazione agli studi (Linee Guida DSA, 2011; Redazione OPS, 2015; Cornoldi, 2007).

A seguito della diagnosi, lo psicologo può mettere in atto percorsi di potenziamento aventi quale obiettivo elitario la promozione ed il miglioramento delle capacità risultate compromesse (Redazione OPS, 2015; Cornoldi, 2007). Egli può anche operare in interventi di formazione e consulenza rivolti ad insegnanti, operatori e genitori, sia da accompagnare alla presa in carico sanitaria del bambino/ragazzo, sia da realizzare all’interno dell’istituzione scolastica (Redazione OPS, 2015; Cornoldi, 2007). Tale lavoro può rivelarsi determinante per la stesura del Piano Didattico Personalizzato, documento stilato da insegnanti e genitori, in cui vengono indicati obiettivi, modalità educative e strumenti didattici più adatti all’alunno (Linee Guida DSA, 2011; Redazione OPS, 2015; Cornoldi, 2007).

Questo lavoro è fondamentale per supportare il bambino/ragazzo e la sua famiglia ed incomincia da una buona comunicazione della diagnosi, che informi sulle specifiche caratteristiche della condizione discussa, i limiti e le potenzialità degli interventi riabilitativi consigliati, gli strumenti compensativi e dispensativi da mettere in atto a scuola, la corretta normativa di riferimento (Linee Guida DSA, 2011; Redazione OPS, 2015; Cornoldi, 2007). Tali i n f o r m a z i o n i possono r i v e l a r s i fondamentali per supportare l’intero nucleo familiare anche nella fase successiva della presa in carico del bambino/ragazzo, sostenendolo nella gestione quotidiana delle difficoltà scolastiche ma anche e soprattutto nella scelta delle strategie più adeguate all’esecuzione dei compiti, alla gestione dello stress ed al metodo di studio (Redazione OPS, 2015; Cornoldi, 2007).

Bibliografia.
Consensus Conference Disturbi Specifici dell’Apprendimento (2011). Available from https://bit.ly/3P6OnVK
Cornoldi C. (eds) (2007). Difficoltà e disturbi dell’apprendimento. Bologna: Il Mulino. ISBN 978-88-15-11962-9
Linee guida per il diritto allo studio degli alunni e degli studenti con Disturbi Specifici di Apprendimento (2011), Available on line on https://bit.ly/ 394L6Wh
Redazione OPS (2015). DSA: qual è il ruolo dello psicologo? Retrieved from https://bit.ly/3kUz7xq