Il mutismo selettivo: parlo quando voglio
Una volta ho incontrato una bambina con grandi occhi blu che non parlava, ma si esprimeva con gli occhi. La madre mi disse che a casa parlava tanto, ma con gli estranei era totalmente in silenzio. Soffriva di mutismo selettivo.
COS’È IL MUTISMO SELETTIVO
Il mutismo selettivo è un disturbo d’ansia che riguarda prevalentemente l’età infantile. Si caratterizza per l’incapacità del bambino di parlare in alcune situazioni sociali specifiche. Potrebbe non essere in grado di parlare, ad esempio, quando è a scuola o in una situazione in cui ci si aspetta che parli. Il bambino, tuttavia, non ha problemi a comunicare in contesti in cui si sente a proprio agio, ad esempio a casa con i genitori. Perché si possa parlare di mutismo selettivo è necessario che questo comportamento di “assenza di parola” duri almeno un mese e che non sia limitato al solo primo mese di scuola. Si tratta di bambini in cui lo sviluppo e la comprensione del linguaggio sono adeguati. Spesso questi bambini hanno paura di essere giudicati e questo li mette a disagio. Il comportamento del mutismo è infatti accompagnato da una significativa sofferenza del bambino.
SINTOMI
I primi sintomi sono solitamente una marcata timidezza, il rifiuto di parlare in certe situazioni e in generale comportamento schivo e riservato. Il disturbo si può riconoscere in modo chiaro solamente quando il bambino inizia a frequentare la scuola materna o primaria, dove è per la prima volta esposto a contesti esterni al nucleo familiare nei quali è richiesto l’uso del linguaggio verbale. Non si tratta di una forma di opposizione, di rifiuto nel parlare o di una sfida, quanto di una profonda ansia e sofferenza che il bambino sperimenta nei contesti sociali.
Questi bambini sperimentano una forte frustrazione perché desiderano riuscire a parlare e giocare con gli amici. Il linguaggio del corpo è impacciato e goffo quando si rivolge loro attenzione, ad esempio è tipico di questi bambini voltare la testa o guardare a terra durante una conversazione, toccarsi i capelli oppure nascondersi.
Molto spesso i bambini lamentano sintomi fisici quali: mal di stomaco, mal di testa, nausea, manifestazioni di pianto o di collera; con l’aumentare dell’età i sintomi si modificano in palpitazioni cardiache, svenimenti, tremori e eccessiva sudorazione.
DIAGNOSI DEL MUTISMO SELETTIVO
Il primo passo da compiere per una corretta diagnosi è una valutazione cognitiva completa del bambino e l’indagine della sua storia familiare e affettiva, includendo l’analisi di fattori biologici-temperamentali.
COME COMPORTARSI CON BAMBINI CHE SOFFRONO DI MUTISMO SELETTIVO?
È possibile adottare alcuni accorgimenti utili al fine di diminuire il disagio sperimentato da questi bambini, come ad esempio parlare con loro senza aspettarsi una risposta istantanea, riducendo al minimo le domande incalzanti e prediligendo domande alle quali il bambino potrà rispondere non verbalmente. È buona prassi evitare di forzarlo nel parlare e astenersi dal chiedergli perché non sta parlando: questo aumenterà solo la sua ansia.
Come intervenire per curare il mutismo selettivo
Per riuscire a superare il disturbo è necessario che i bambini vengano sottoposti ad un trattamento psicologico. L’aspetto principale della terapia è sicuramente il coinvolgimento dei genitori: dovranno essere una parte attiva aiutando il piccolo nelle difficoltà e supportandolo dove necessario.