IL MUTISMO SELETTIVO

Che cos’è il mutismo selettivo? Da cosa può derivare? E cosa si può fare?

Il mutismo selettivo è collocato, all’interno del Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM-5), nella sezione dei Disturbi d’ansia.

I criteri diagnostici del mutismo selettivo sono i seguenti (DSM-5):

  • A. Costante incapacità di parlare in situazioni sociali specifiche in cui ci si aspetta che si parli (per es. a scuola), nonostante si sia in grado di parlare in altre situazioni.
  • B. La condizione interferisce con i risultati scolastici o lavorativi o con la comunicazione sociale.
  • C. La durata della condizione è di almeno 1 mese (non limitato al primo mese di scuola).
  • D. L’incapacità di parlare non è dovuta al fatto che non si conosce, o non si è a proprio agio con il tipo di linguaggio richiesto dalla situazione sociale.
  • E. La condizione non è meglio spiegata da un disturbo della comunicazione (per es. disturbo della fluenza con esordio nell’infanzia) e non si manifesta esclusivamente durante il decorso di disturbi dello spettro dell’autismo, schizofrenia o altri disturbi psicotici.

Dunque, il mutismo selettivo non ha nulla a che fare con un deficit di linguaggio. Anzi, il bambino ha già sviluppato la capacità linguistica sia in produzione che in comprensione.

Cosa succede allora? Perchè il bambino non riesce a parlare?

Nel bambino si creano emozioni molto intense di ansia, paura, vergogna, che producono un effetto di congelamento. Il bambino non vorrebbe bloccarsi, ma proprio non riesce a parlare.

Per osservare quali potrebbero essere le cause di questa difficoltà, possiamo fare riferimento ad un modello bio-psico-sociale. Esso prende in considerazione la componente genetica; caratteristiche psichiche e di temperamento; fattori ambientali, legati al contesto di apprendimento.

Cosa è importante che l’adulto faccia?

E’ sicuramente fondamentale accogliere le emozioni del bambino, non giudicandolo o attuando pressioni. Normalizzare ciò che il bambino fa quando lo si sente parlare in pubblico. Il vederci entusiasti potrebbe generare e amplificare la vergogna. Stimolare la produzione di forme alternative di comunicazione, come ad esempio il disegno.