La gratitudine fa parte della capacità di amare
Provare gratitudine non è una mera questione di buona educazione. Ci hanno insegnato a dire “grazie” quando riceviamo un dono, anche se non è di nostro gradimento. Ad essere rispettosi e riconoscenti e a ricambiare le buone maniere dell’altro. Tuttavia, possiamo adottare queste modalità solo per doverismo, ringraziare e mostrarci riconoscenti senza nutrire quel sentimento profondo che invece rappresenta la gratitudine.
La gratitudine ha a che fare con il sapere ricevere
Saper dare valore a ciò che si riceve è una capacità adulta. Per varie ragioni e in vario modo, tale capacità può risultare bloccata.
Alcune persone si presentano particolarmente ossequiose ed educate e ringraziano sempre. Si percepiscono in difetto se ricevono qualcosa dall’altro e hanno fretta di ricambiare. Altre persone, invece, tendono ad assumere una posizione di abbondante generosità, per cui tendono a confrontarsi di più con l’esperienza del dare che del ricevere. In altri casi, ancora, è così difficile accedere ad esperienze nutrienti che la persona può mostrarsi rifiutante o chiudersi nell’isolamento.
Al di là delle modalità comportamentali, la maggior parte delle persone si sente spesso in credito. Vuole essere amata di più, apprezzata di più. Sente di non avere abbastanza.
La gratitudine trova il suo opposto nell’invidia. Nella sua forma distruttiva, l’invidia consiste nel sentire che l’altro ha qualcosa che non si potrà mai avere. Vissuto che genera uno stato d’impotenza intollerabile e la fantasia onnipotente e distruttiva di distruggere ciò che l’altro possiede.
La gratitudine come sentire profondo
Essere grati implica innanzitutto il poter riconoscere se stessi, con tutte le proprie parti e con tutti i propri limiti. E poter riconoscere l’altro, con tutte le sue parti e con tutti i suoi limiti. Da questa posizione paritaria, al di fuori di svalutazioni e di dinamiche di superiorià/inferiorità e di dominio/sottomissione, è possibile valorizzare le differenze e l’incontro autentico con l’altro.
La gratitudine è il dare valore non solo a ciò che si riceve come nutrimento all’interno delle relazioni ma anche a ciò che si riceve dalla vita e, più ampiamente, il dare valore alla vita stessa. Può svilupparsi in parallelo con l’evoluzione della persona e diventare un sentimento molto profondo e potente, di crescita e trasformazione.
“Il sentimento di gratitudine è una delle espressioni più evidenti della capacità di amare”, scrive Melanie Klein in “Invidia e Gratitudine”.
La gratitudine è l’amore di aver ricevuto e il desiderio di donare qualcosa di sé. Ricambiare l’amore con amore.