La Lettura ad Alta Voce: una pratica da rivalutare

di Lia Corrieri

la lettura ad alta voce

Hanna – “Ce l’hai un libro?”

Michael – “Sì, sì ce l’ho… Ne ho uno con me da stamattina.”

Hanna – “Che cos’è?”

Michael – “L’Odissea di Omero. Ce l’ho come compito”

Hanna – “Cambiamo l’ordine con cui facciamo le cose. Prima tu leggi ragazzo, poi facciamo l’amore.”

The Reader – A voce alta (2008)

Introduzione

Nel 2008 uscì nelle sale cinematografiche la pellicola di Stephen Daldry intitolata The Reader – A voce alta, basata sull’omonimo romanzo degli anni Novanta di Bernhard Schlink, che narra della drammatica storia d’amore tra l’adolescente Michael e la trentenne Hanna nella Germania Ovest del Secondo Dopoguerra. Nella trama dell’opera la pratica della lettura ad alta voce assume un posto di rilievo, giocando un ruolo chiave nello sviluppo della storia. Una delle peculiarità del rapporto tra i due protagonisti, infatti, risiede nel fatto che i loro incontri amorosi sono scanditi dalle letture ad alta voce che Hanna richiede frequentemente a Michael. Le emozioni condivise scaturite dalla lettura delle storie arricchiscono il vissuto emotivo dei due, rendendo la loro relazione ancora più intensa.

Diversamente da Hanna e Michael, la pratica della lettura ad alta voce sembra attualmente esser comunemente percepita come un’abitudine ormai desueta, di agostiniana memoria, a prescindere da chi e da come viene svolta e verso chi è indirizzata (Vazquez, 2019).

Nei sistemi scolastici occidentali tale pratica è, infatti, spesso trascurata e, talvolta, addirittura ostacolata, come ricordato da Daniel Pennac nella sua opera Come in un romanzo.

Nonostante l’importanza della lettura ad alta voce sia nota già dall’inizio del Novecento (Huey, 1908 citato in Greene Barbham & Lynch Brown, 2002), indagini condotte nel contesto anglosassone tra gli anni Sessanta e Settanta hanno evidenziato come solo la metà dei docenti di scuola primaria intervistati erano soliti leggere alla loro classe, senza considerare che solo in pochi lo facevano sistematicamente (Austin & Morrison, 1963; Hall, 1971 citati in Greene Barbham & Lynch Brown, 2002). In un’indagine condotta nel corso degli anni Novanta è stato evidenziato che sola una piccola percentuale, nello specifico tra l’11% ed il 28% dei docenti della primaria intervistati, affermavano di leggere ad alta voce alla classe al fine di stimolare una discussione costruttiva (Lickteig & Russell, 1993 citati in Greene Barbham & Lynch Brown, 2002). Nel corso degli ultimi anni, però, la lettura ad alta voce, soprattutto in età evolutiva, sembra aver riacquistato progressivamente interesse come testimoniato, a livello internazionale, dalle linee guida proposte dall’American Accademy of Pediatrics (2017) che raccomandano ai caregivers di leggere ad alta voce ai bambini fin dalla primissima infanzia. In linea con il contesto americano, anche nel panorama nostrano si riscontra un interesse verso questa pratica educativa, come testimoniato dalle Indicazioni nazionali per il curriculo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo d’istruzione (2012) che evidenziano come la lettura ad alta voce sia anche in linea con gli obiettivi ministeriali.

Nel contesto italiano si sono, inoltre, sviluppate diverse realtà volte a promuovere la diffusione della lettura ad alta voce, tra le quali ricordiamo il movimento Letture ad Alta Voce (LaAV), che fa capo all’associazione culturale Nausika, con l’obiettivo di promuovere il benessere mediante una lettura condivisa, fruibile da tutti, capace di impattare a livello relazionale. Un’altra iniziativa si chiama Nati per Leggere, un progetto in collaborazione con l’Associazione Culturale Pediatri e l’Associazione Italiana Biblioteche ed il Centro per la Salute del Bambino, che si rivolge alle famiglie di bambini in età prescolare con l’intento di promuovere l’idea della lettura ad alta voce come una pratica familiare. Si segnala, inoltre, l’intervento Leggere: Forte! Ad alta voce fa crescere l’intelligenza promosso dalla Regione Toscana in collaborazione con varie partnership, tra le quali l’Università degli Studi di Perugia, che può essere descritto come una vera e propria politica educativa, in quanto mira a rendere la lettura ad alta voce una pratica quotidiana interna al sistema educativo regionale al fine di ridurre la dispersione scolastica (Batini, 2021).

Gli effetti della lettura ad alta voce in età evolutiva

Le iniziative sopracitate si sono sviluppate a partire dalle evidenze presenti in letteratura inerenti i benefici della lettura, anche di quella ad alta voce, soprattutto in età evolutiva.

È possibile affermare che, in generale, la lettura evochi degli effetti benefici per lo sviluppo, sotto diversi punti di vista: cognitivo, affettivo, sociale ed emotivo.

A livello neuroanatomico, ad esempio, è noto che il cervello dei lettori è caratterizzato da una quantità maggiore di materia grigia ed un numero elevato di neuroni (Tuarez, 2021).

La lettura, nello specifico quella condivisa, si è rivelata essere non solo un importante veicolo di trasmissione del capitale culturale (Cazden, 1992 citati in Greene Barbham & Lynch Brown, 2002) ma anche un utile strumento per l’alfabetizzazione, capace di dirigere l’apprendimento a livello della zona di sviluppo prossimale vygotskijiana (Batini, 2021) guidando, ad esempio, i bambini nel riconoscimento di lettere (Duursma et al., 2008).

La lettura ad alta voce esercita degli effetti interessanti a livello cognitivo, ad esempio Pritchard e collaboratori (2020) hanno evidenziato come bambini di età compresa tra i 7 ed i 10 anni migliorino la loro memoria lessicale dopo aver letto ad alta voce delle parole.

A livello linguistico si evidenziano diversi effetti della lettura ad alta voce, soprattutto quando la storia viene letta dai docenti alla classe, e tra tali effetti si annoverano: un miglioramento nell’acquisizione del vocabolario, un miglioramento nella comprensione (Greene Barbham & Lynch Brown, 2002), valido anche per gli studenti non madrelingua (Amer, 1997), un incremento delle capacità di storytelling (Arnold & Whitehurst, 1994 citati in Duursma et al., 2008) ed una miglior capacità a leggere in autonomia (Cohen, 1968; Cosgrove, 1987; Morrow & Smith, 1990 citati in Greene Barbham & Lynch Brown, 2002) mediata da un miglior rapporto con il materiale stampato (Clay, 1991; 1993 citati in Greene Barbham & Lynch Brown, 2002) e da una migliore capacità nel comprendere la struttura dei libri (Gold & Gibson, 2001 citati in Batini, 2021).

La lettura, compresa quella ad alta voce, ha delle ripercussioni anche sullo sviluppo emotivo, affettivo, relazionale e sociale (Mendelsohn et al., 2018).

Nello specifico il materiale narrativo, piuttosto che saggistico, sembra comportare dei miglioramenti nella Teoria della Mente, ergo nelle capacità di identificarsi e comprendere l’altro (Kidd & Castano, 2013). È quindi possibile affermare che più i bambini sono esposti alla condivisione di libri e letture, sia in ambito familiare che scolastico, più tendono a sviluppare abilità interpersonali ed empatiche (Batini et al., 2021).

Tecniche di lettura ad alta voce

Come precedentemente accennato, la lettura ad alta voce non è esente da critiche, tra le quali si annovera la scarsa capacità di questa pratica di attirare l’attenzione dell’audience (Gibson, 2008).

Al fine di ovviare a tali problematiche ed al fine di massimizzare gli effetti della lettura ad alta voce è possibile però appellarsi a diverse tecniche, derivanti dalla tradizione teatrale, particolarmente utili per carpire l’attenzione dell’uditore. Per poter leggere ad alta voce, infatti, è richiesto uno studio preparatorio del testo che dovrebbe essere trattato alla stregua di un copione, leggendolo prima in silenzio e solo successivamente a voce alta (Lane & Wiright, 2007; Batini & Giusti, 2021).

Un’ altra tecnica interessante consiste nel coinvolgere la dimensione corporea, suggerendo come possa esser utile accostare diversi livelli di espressività nella narrazione di una storia (Batini & Giusti, 2021) Aldilà delle specifiche tecniche utilizzate, è fondamentale sollecitare la partecipazione degli uditori, ad esempio ponendo delle domande aperte alla fine della narrazione così da suscitare una cocostruzione di riflessioni in merito alla storia condivisa con l’intento di coinvolgere l’intero auditorio (Batini & Giusti, 2021).

Futuri sviluppi

La lettura ad alta voce rappresenta una pratica interessante che merita ulteriori approfondimenti. È auspicabile che in futuro la ricerca sul tema consideri alcune variabili.

1. Target specifici. Indagare gli effetti della lettura ad alta voce in diverse fasce della popolazione clinica e non, suddivise per età, livello d’ istruzione, genere, appartenenza culturale ecc. Nel corso degli ultimi anni, ad esempio, si sono sviluppate delle ricerche volte ad indagare i benefici della lettura ad alta voce in campioni costituiti da soggetti anziani che presentano condizioni cliniche (Batini et al., 2016).

2. Bibliodiversità. Un aspetto interessante riguarda la bibliodiversità del materiale adottato (Batini, 2021), così da abituare l’audience ad un’elevata eterogeneità di forme narrative e così da offrire più punti di vista differenti alternativi alla narrativa dominante e mainstream.

3. Libri in lingua straniera. Indagare gli effetti della lettura ad alta voce di materiale in lingua straniera ad un’audience non madrelingua, avente però familiarità con la lingua in questione, potrebbe essere una tematica di ricerca interessante (Dahif, 1990).

4. Diversi modi di leggere ad alta voce. Sarebbe auspicabile indagare gli effetti della lettura ad alta voce in diversi contesti ed a diversi livelli conducendo, ad esempio, ricerche specifiche in diverse condizioni, considerando il contesto familiare-domestico, quello scolastico, il gruppo dei pari e la lettura ad alta voce per sé stessi. A tal proposito una pratica di lettura particolarmente interessante risulta essere il dog reading, ovvero la lettura ad alta voce in compagnia dei nostri animali domestici. Tale fenomeno sta, ovviamente, acquisendo popolarità all’interno degli interventi assistiti con gli animali (Bassette & Taber – Doughty, 2013; Kirnan et al., 2016).

5. Una metodologia eterogenea di ricerca. È auspicabile, infine, un numero maggiore di studi sia longitudinali che qualitativi in merito.

Bibliografia

Amer, A.A. (1997). The effects of the teacher’s reading aloud on the reading comprehension of EFL students. ELT Journal, 51 (1), 43-47.

Arnold D.S. & Whitehurst G.J. Accelerating language development through picture book reading. A summary of dialogic reading and its effects. In: Dickinson

Bassette, L. A. & Taber – Doughty, T. (2013). The Effects of a Dog Reading Visitation Program on Academic Engagement Behavior in Three Elementary Students with Emotional and Behavioral Disabilities: A Single Case Design. Child Youth Care Forum, 42, 239-256.

Batini, F., Toti, G., & Bartolucci, M. (2016). Neuropsychological benefits of a narrative cognitive training program for people living with dementia: A pilot study. Dementia & Neuropsychologia, 10(2), 127–133.

(a cura di) Batini, F. (2021). Un anno di Leggere: Forte! in Toscana. L’esperienza di una ricerca-azione. Milano: FrancoAngeli.

(a cura di) Batini, F. & Giusti, S. (2021). Tecniche per la lettura ad alta voce. 27 suggerimenti per la fascia 0-6 anni. Milano: FrancoAngeli.

Batini, F., Luperini, V., Cei, E., Izzo, D. & Toti, G. (2021). The Association Between Reading and Emotional Development: A Systematic Review. Journal of Education and Training Studies, 9 (1), 12-48.

Cazden, C. (1992). Whole language plus: Essays on literacy in the United States and New Zealand. New York: Teachers College Press

Clay, M. (1991). Becoming literate: The construction of inner control. North York (ON): Pearson.

Clay, M. (1993). Language policy and literacy learning. Reading Today, 10, 3– 4.

Cohen, D. (1968). The effect of literature on vocabulary and reading achievement. Elementary English, 45, 209–213, 217.

Cosgrove, M. (1987). Reading aloud to children: The effects of listening on the reading comprehension and attitudes of fourth and sixth graders in six communities in Connecticut. Unpublished doctoral dissertation, University of Connecticut, Storrs. Auckland, New Zealand: Heinemann.

Dahif, H. (1990). Reading aloud for comprehension: a neglected teaching aid. Reading in Foreign Language, 7(1), 457-464.

Duursma, E., Augustyn, M. & Zuckerman, B. (2008). Reading aloud to children: the evidence. archives of disease in childhood, 93 (7), 554-557.

Gibson, S. (2008). Reading aloud: a useful learning tool? English Language Teaching (ELT) Journal, 62 (1), 29-36.

Gold J., Gibson A. (2001), “Reading aloud to build comprehension”, Reading Rockets, 32, 7: 14-21. In Batini

Huey, E. (1908). The psychology and pedagogy of reading. New York: Macmillan.

Kirnan, J., Siminerio, S. & Wong, Z. (2015). The Impact of a Therapy Dog Program on Children’s Reading Skills and Attitudes toward Reading. Early Childhood Educational Journal, 44, 637-651

Lane, H. B. & Wright, T. L. (2007). Maximizing the effectiveness of reading aloud. International Reading Association, 668-675.

Morrow, L., & Smith, J. (1990). The effects of group size on interactive storybook reading. Reading Research Quarterly, 25, 213–231.

Pennac, D. (1992). Come un romanzo. Milano: Feltrinelli.

Pritchard, V.E., Michelle, H.D., Malone, S.A., MacLeod, C.M. (2020). The production effect improves memory in 7 – to 10- year -old children. Child Development, 91 (3), 901-913.

Schlink, B. (1996). A Voce Alta – The Reader. Milano: Garzanti

Sitografia

American Academy of Pediatrics (2017). Consultato in data Gennaio 10, 2022 da https://publications.aap.org/ pediatrics/issue/browse-by-year/2017

Kidd, D. C. & Castano, E. (2013). Reading Literaty Fiction Improves Theory of Mind. Consultato in data Gennaio 10, 2022 da https://www.science.org/doi/10.1126/ science.1239918

Leggere: Forte! Ad alta voce fa crescere l’intelligenza. Consultato in data Gennaio 10, 2022 da https://www.regione.toscana.it/scuola/ speciali/leggereforte

Letture ad Alta Voce. Consultato in data Gennaio 10, 2022 da https://www.lettureadaltavoce.it

Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca (2012). Indicazioni nazionali per il curriculo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo d’istruzione. Consultato in data Gennaio 10, 2022 da https://www.miur.gov.it/documents/20182/51310/DM+254_2012.pdf/1f967360-0ca6-48fb-95e9-c15d49f18831? version=1.0&t=1480418494262

Nati per leggere. Consultato in data Gennaio 10, 2022 da https://www.natiperleggere.it/index.html – Tuarez, J. (2021). Reading aloud benefits the brain (true?). Consultato in data Gennaio 10, 2022 da https://neurotray.com/reading-out-loud-benefitsthe-brain-true/

Vazquez, C. (2019). La lettura ad alta voce. Consultato in data Gennaio 10, 2022 da https://www.edizionisur.it/sotto-il-vulcano/ 08-07-2019/la-lettura-ad-alta-voce/

Bibliografia dei materiali speciali non tradizionali Filmografia

The Reader. Regia di Stephen Daldry. Con Kate Winslet, Ralph Fiennes, David Kross, Bruno Ganz. Weinstein Company, Mirage Enterprises, Neunte Balsberg, 01 Distribution, 2008. Film.