La violenza psicologica sul minore

Quando si può parlare di violenza psicologica sul minore?è sempre il genitore ad esercitare la violenza psicologica?dubbi e chiarimenti.

La violenza assistita ed intrafamiliare è una particolare forma di violenza e di maltrattamento che avviene tra le mure domestiche e coinvolge l’intero nucleo familiare.

Quando questi atti di violenza si svolgono all’interno della famiglia ed in presenza di minori, si parla di “violenza assistita”, una forma molto pericolosa per lo sviluppo del bambino.

Può infatti essere la causa di gravi conseguenze emotive, cognitive e comportamentali, ma anche uno sviluppo e una crescita disfunzionali.

La violenza psicologica, così come la violenza assistita, non prevede necessariamente azioni fisiche e dirette, bensì può riguardare anche azioni indirette.

Rientrano infatti nei casi di violenza psicologica le azioni e i comportamenti che, indirettamente, hanno una influenza negativa e violenta sui figli.

Questi casi, purtroppo, sono ancora nascosti e poco conosciuti, in quanto la violenza psicologica agisce nell’ombra e passa spesso inosservata, lasciando lo spazio solo alla violenza puramente fisica.

PAS: la sindrome di alienazione parentale

Con questo termine si intende una forma di violenza psicologica sui figli che coinvolge direttamente sia figli che genitori.

E’ una dinamica psicologica disfunzionale che può avere effetti gravissimi: emotivi, comportamentali, di sviluppo e di crescita.

Può avvenire in presenza di una coppia coniugata e convivente, ma anche e soprattutto in presenza di genitori separati, o in procinto di separarsi.

Ricordate che nella maggior parte dei casi la PAS si verifica proprio nel momento in cui i genitori si stanno separando o si sono appena separati.

Una situazione molto comune vede un genitore che vuole controllare il coniuge e l’intera situazione familiare, attraverso il figlio.

Si tratta di condotte e comportamenti manipolatori, che causano una vera e propria violenza psicologica sui figli.

Il minore diventa  un mezzo di sfogo per genitori in conflitto: per un padre violento e manipolatorio, da un lato, e per una madre vittimizzata che cerca sostegno, dall’altro.

In questa situazione, un figlio non riuscirà ad instaurare un legame significativo, reale e concreto con nessuno dei due genitori, perché non in grado di sostenerlo per un sereno ed equilibrato sviluppo.

L’abbandono

Altra forma di violenza psicologica è rappresentata dall’abbandono del minore.

L’abbandono non è dunque una violenza fisica, ma è una trascuratezza che rientra nelle forme di violenza psicologica.

Il termine trascuratezza fa riferimento ad una inadeguata attenzione da parte delle figure genitoriali nei confronti dei bisogni evolutivi e delle necessità del bambino.

E‘  una particolare forma di maltrattamento e di abuso.

L’iperprotezione

Con iperprotezione si intende un eccesso di cure, di protezione, di paure e di ansie da parte del genitore verso i figli: è proprio il contrario della trascuratezza.

Non è un reato, bensì è una errata modalità educativa, che può  portare a gravi conseguenze per lo sviluppo del minore.

I genitori che crescono i figli (dis-educano, possiamo dire) usando una educazione di questo tipo, sono generalmente genitori spaventati, ansiosi a loro volta, chiusi, critici e autoreferenziali.

E’ una modalità educativa che può includere fare regali costosi, promettere di diventare come la mamma da grandi, bandire attività più libere o vacanze a contatto con molta gente.

Il bambino così cresce con un eccesso di ansie, preoccupazioni e paure nei confronti del mondo esterno e degli altri, da non permettergli una corretta crescita psico-fisica.

L’eccesso di accudimento e di attenzioni comporta un isolamento del minore dalle attività scolastiche e ricreative, impedendo i rapporti sociali con i coetanei.

Così facendo vengono violati i diritti del bambini, causando una vera e proprio violenza psicologica sui figli.

Le forme di violenza psicologica sono quindi varie, è però importante che un genitore, un parente, o una persona inerente un contesto di riferimento del bambino segnali adeguatamente le violenze o il sentore delle stesse. I genitori possono essere sostenuti sia da un punto di vista personale che familiare. L’importante è salvaguardare il benessere psicologico del bambino e l’adulto che sarà.