L’ALTA SENSIBILITA’ ED I DISTURBI PSICOLOGICI

di Federico Rossi

Uno dei tratti di temperamento più sottovalutati nella comprensione diagnostica dei pazienti è
quella dell’alta sensibilità. Le persone altamente sensibili costituiscono circa il 20% della
popolazione umana e hanno l’unicità di percepire e rispondere acutamente alle diverse sfumature
emotive e sensoriali del mondo che le circonda.
Le persone altamente sensibili (PAS) sono dotate di un sistema nervoso centrale particolarmente
reattivo, che le rende più suscettibili agli stimoli esterni. Nello specifico le PAS hanno
caratteristiche neurobiologiche distintive che influenzano la loro profonda elaborazione delle
informazioni, la loro intensa risposta emotiva, la loro spiccata empatia ed alta sensibilità agli stimoli
ambientali esterni. Nello specifico:

  • presentano un’aumentata attività cerebrale a riposo, con una maggiore attivazione delle aree
    coinvolte nell’elaborazione visiva e dell’attenzione;
  • hanno specifiche variazioni genetiche legate ai neurotrasmettitori quali la serotonina, la
    dopamina e la norepinefrina;
  • mostrano una maggiore reattività alla dopamina;
  • hanno maggiore attività nei neuroni specchio;
  • presentano una corteccia prefrontale ventromediale (vmPFC) più attiva;
  • mostrano inoltre una maggiore attivazione della corteccia e dell’insula, specie del giro
    temporale medio (MTG).
    Queste caratteristiche si traducono in una maggiore sensibilità emotiva, sensoriale ed intuitiva. Le
    persone altamente sensibili possono essere facilmente sovraccaricate dall’eccesso di stimolazione
    esterna, come rumori forti, luci intense e/o situazioni caotiche ed essendo altamente empatiche
    possono percepire in maniera profonda le intenzioni ed emozioni altrui.
    Lo psicoanalista Carl Jung fu uno dei primi a parlare di “sensibilità innata”, introducendo i concetti
    di introversione ed estroversione nella psicologia della personalità. Successivamente, Hans Jürgen
    Eysenck collegò i concetti di Jung alla teoria del temperamento di Ippocrate, sottolineando le
    differenze tra persone introverse ed estroverse. Jerome Kagan, professore di psicologia evolutiva
    presso l’Università di Harvard, condusse studi longitudinali sui bambini, facendo una distinzione tra
    bambini ‘inibiti’ e ‘disinibiti’. Secondo Kagan, i bambini ‘inibiti’ mostrano un comportamento
    cauto, introspettivo e timido di fronte a nuove situazioni e/o persone sconosciute. Hanno una soglia
    di eccitazione più bassa della media e presentano una maggiore reattività del sistema nervoso
    simpatico di fronte a queste situazioni.
    L’alta sensibilità, quale tratto temperamentale indipendente ed alla pari con la tendenza
    all’estroversione o all’introversione, viene spesso confuso erroneamente con diversi disturbi
    mentali. Mentre un individuo può essere molto sensibile, oltre ad avere anche un disturbo
    psicologico, l’alta sensibilità non è di per sé uno scompenso psicologico. Il disturbo psicologico è
    infatti tipicamente caratterizzato da un insieme di sintomi cognitivi, emotivi e comportamentali che
    mettono a dura prova l’individuo, compromettendone il funzionamento sociale, professionale e non
    solo. Risulta necessario quindi comprendere come si differenzia l’alta sensibilità da un disturbo di
    tipo psicologico:
  • Disturbi affettivi: i disturbi affettivi, quali la depressione ed il disturbo bipolare, hanno a che
    vedere con cambiamenti d’umore. Gli individui altamente sensibili oltre a ciò possono
    provare sentimenti di scarsa fiducia in se stessi o avere come la percezione di possedere una
    “pelle più sottile” degli altri, ma i disturbi affettivi veri e propri vanno ben oltre queste
    sensazioni, includendo sintomi quali una tristezza pervasiva, mancanza di energia, disturbi

del sonno e perdita di interesse nella vita, fino a coltivare pensieri suicidari. I disturbi di tipo
affettivo causano disagi significativi e compromissione del funzionamento quotidiano.

  • Fobia sociale: la fobia sociale, nota anche come disturbo d’ansia sociale, è caratterizzata
    dall’intensa paura di essere giudicati o imbarazzati all’interno di situazioni sociali. Mentre
    gli individui altamente sensibili possono sentirsi ansiosi in determinati contesti sociali, una
    diagnosi di fobia sociale richiede disagio emotivo esplicito, comportamento evitante e
    sintomi d’ansia specificamente correlati a determinate situazioni sociali temute.
  • Disturbo post-traumatico da stress (PTSD): il disturbo da stress post-traumatico è una
    risposta ad un evento traumatico che coinvolge sintomi quali ricordi intrusivi,
    intorpidimento emotivo, evitamento di fattori scatenanti, ipervigilanza e problemi di sonno.
    Gli individui altamente sensibili possono essere più in sintonia con il loro ambiente, mentre
    il disturbo da stress post-traumatico si distingue in quanto derivante da una specifica
    esperienza traumatica che si manifesta in una gamma più ristretta di stimolazioni esterne.
  • Disturbi di personalità: i disturbi di personalità, quali i disturbi borderline, ansioso-evitante e
    narcisistico, esitano in problematiche significative nei tratti della personalità, nei modelli
    comportamentali e nel funzionamento interpersonale. Mentre gli individui altamente
    sensibili possono condividere alcune caratteristiche, quale l’intensità emotiva o la sensibilità
    alle critiche, sono la gravità, la consistenza e la gamma dei sintomi a differenziare i disturbi
    di personalità dall’alta sensibilità temperamentale. A titolo esemplificato, una persona
    psicologicamente sana ed altamente sensibile risulta possedere una bassa impulsività,
    caratteristica opposta a quella di una persona con diagnosi borderline.

Bibliografia

“The Highly Sensitive Person” di Elaine Aron
“The Highly Sensitive Man” di Tom Falkenstein