L’ansia dei buoni propositi tra obiettivi e ideali di perfezione

L’ansia dei nuovi propositi per il nuovo anno: in bilico tra obiettivi e ideali di perfezione irraggiungibili.
L’avvento del nuovo anno è da sempre considerato un momento di bilancio e di profonda riflessione su quello appena trascorso.
“Ho raggiunto i traguardi che mi ero prefissato? Quali obiettivi voglio perseguire in questo 2023?”
Sono solo alcune delle domande più frequenti quando ci si avvicina al fatidico conto alla rovescia.

L’abitudine di creare una lista di aspirazioni e buoni propositi per il nuovo anno è sicuramente preziosa. Ci aiuta ad allineare la nostra mente sui progetti futuri, facendo emergere ambizioni e desideri e stimolando la pianificazione per concretizzarli.

Esiste però un rovescio della medaglia: talvolta i propositi che ci prefiggiamo sono molto più che ambiziosi, sono irrealistici. Nella nostra società siamo abituati ad essere troppo esigenti, soprattutto con noi stessi. Desideriamo tutto e subito, saltando al risultato. Dunque pretendiamo che il cambiamento sia immediato e non frutto di un processo graduale. La smania di arrivare immediatamente al risultato genera in noi un forte stress, una continua ansia da prestazione, che si trasforma in frustrazione ogni volta che non riusciamo a portare a termine l’obiettivo nei tempi e modi prefissati.

Non solo, le nostre aspettative sono fortemente condizionate dagli ideali e dai modelli di perfezione della nostra società, amplificati dai social networks. Spesso vogliamo raggiungere determinati traguardi esclusivamente per ottenere approvazione sociale e rispondere ad un’immagine idealizzata e irrealistica. Lo scontro con questi standard di perfezione ci fanno star male, intrappolandoci in una spirale di ansia e insoddisfazione.