L’arte di Essere Fragili
Come accogliere le fragilità evitando che un etichettamento possa incidere negativamente sull’ autostima di un bambino.
Spesso gli adulti assegnano scomode etichette, soprattutto ai minori, senza comprenderne le possibili ripercussioni. Bambini sensibili, bambini che non sanno urlare, bambini che implodono e tengono dentro diventano ragazzi che sentono più forte degli altri, che spesso vengono additati come più deboli. In realtà sottovalutiamo che ci vuole una grande forza nel tenere dentro, ad essere contenitore ci vuole forza.
La fragilità aiuta a scoprire davvero chi siamo.
Il fragile sono Io, certo, ma siamo anche Noi, e quindi se ci riconosciamo è più facile anche stare insieme. La fragilità andrebbe intesa piuttosto come virtù. Tutto è fragile, ma la nostra forza, come scriveva il filosofo e scrittore americano Ralph Waldo Emerson, «matura dalla debolezza». Dalla virtù, tutta da riscoprire, della fragilità.
Chiarito che condividiamo tutti debolezze e paure e che dobbiamo avere più rispetto per le nostre e per le altrui debolezze, possiamo fare un passo avanti, quello decisivo, alla ricerca della fragilità. Già, visto che ne riconosciamo il valore, allora si tratta di non sprecarla e semmai di valorizzarla.
Il primo passo è la rivalutazione dei nostri aspetti vulnerabili, senza più nasconderli a noi stessi o tentando goffamente di rimuoverli, ma semmai mostrandoli con calore e con empatia.
Quella timidezza che diventa rossore, quello stare zitti per la preoccupazione di dire cose inopportune, possono fare spazio ad altro. Possono fornirci di un carattere, di una personalità. E la nostra fragilità, una volta mostrata con apertura verso gli altri, ci mostra più teneri, più spontanei e perfino più divertenti. Inoltre, in questo modo, riconoscendo prima a noi stessi e poi ai bambini il diritto di sbagliare, riusciremo a sottrarci al continuo giudizio degli altri, e anche al nostro auto-giudizio.
Il secondo passo è verso l’esterno.
Rivelare agli altri, a partire dalle persone che più amiamo, la nostre insicurezze, le nostre paure e le emozioni che legano in unico fascio di fragilità.
Se trasferiamo queste informazioni ai bambini, potremmo coltivare la loro autostima ed aiutarli a divenire adulti autentici.