L’autismo: una proposta di sensibilizzazione per studenti

L’autismo come Neurodiversità: una breve proposta di sensibilizzazione interattiva per studenti.

Neurodiversità

Per fortuna, al mondo siamo tutti diversi. Non esistono due persone uguali al mondo. La diversità ha un fondamento e una funzione bio-psico-sociale tanto semplice quanto importante. Se non fossimo diversi nei tratti somatici, ad esempio, non potremmo distinguerci e riconoscerci tra noi. Se non fossimo diversi nei gusti, ciò che ci piacerebbe si estinguerebbe! Se venissimo tutti dallo stesso luogo, staremmo stretti. Se non avessimo specializzazioni differenti, il mondo non si evolverebbe. In cos’altro siamo differenti? Non esistono due persone al mondo con lo stesso cervello. Conosciamo oggi tante forme di intelligenza differente, persone con un’intelligenza più emotiva, ragazzi con intelligenza analitica, chi con una intelligenza sociale. Si sta abbandonando l’idea di una sola struttura cerebrale “normale”, da cui una persona può più o meno distanziarsi, a favore di una idea inclusiva di neuro-diversità.

Autismo

Nella tradizione folkloristica europea, si attribuiva l’autismo alle fate, che si credeva sostituissero di nascosto i propri neonati, denominati Changeling o Servan, con quelli umani. Questi bambini, infatti, erano riconosciuti come molto più intelligenti della norma, ma con dei comportamenti un po’… bizzarri!

Il cervello di una persona con autismo, nonostante la diversità propria di ogni essere umano, ha delle caratteristiche semplicemente diverse.

Ad esempio, hanno una memoria superiore alla media, fino ad arrivare ad una vera e propria memoria fotografica. È il caso di famosissimi artisti come Stephen Wilshire, l’uomo che disegnò Manhattan a memoria. Inoltre, hanno la caratteristica di avere interessi circoscritti, questo gli permette di diventare molto più bravi degli altri nelle attività di loro interesse! È il caso di Lionel Messi, il famosissimo calciatore.

Eppure talvolta, per loro è difficile mantenere l’attenzione sul mondo circostante. Come mai? Curiosi di vedere il mondo dal loro punto di vista?

Una caratteristica dell’autismo è infatti l’iperstimolazione sensoriale. Fa un po’ paura, vero? Le persone con autismo sono per questo facilmente in ansia e sotto stress.

Per gestire questa condizione mettono in ansia dei comportamenti per noi un po’ bizzarri. Ad esempio, quelle che vengono chiamate “stereotipie”, come il dondolarsi sulla sedia, oppure l’isolamento autistico, da cui prendono il nome.

Cosa possiamo fare per rendere la classe accogliente e inclusiva?

Per quanto appena detto, possiamo quindi impegnarci a rendere l’ambiente semplicemente inclusivo, per persone che hanno un cervello con diverse caratteristiche. Ad esempio, possiamo impegnarci ad evitare di fare rumori fastidiosi, di parlare a voce troppo alta, di ridere troppo forte. Evitiamo di fare troppi cambiamenti all’ambiente in classe, o di utilizzare luci troppo forti. Una cosa molto importante è quella di evitare il contatto fisico improvviso o continuo. Semplicemente approcciarsi con curiosità e diversità!.

Come un extraterrestre che si è perso senza un manuale per sapere come orientarsi. Non desidero essere guarito da me stesso. Concedetemi la dignità di ritrovare me stesso nei modi che desidero. Riconoscere che siamo diversi l’uno dall’altro, che il mio modo di essere non è soltanto una versione guasta del vostro. Interrogatevi sulle vostre convinzioni. Lavorate con me per costruire ponti tra noi (Jim Sinclair).