L’Autodifesa della Mente

di Veronica Lombardi

I l cervel l o è un organo complesso e soprattutto complessi sono i meccanismi di difesa della mente. L’insorgenza dei distrurbi psichici scatena delle reazioni p s i c o s o m a t i c h e c h e coinvolgono le capacità mentali e sensoriali del corpo, incrementandole o inibendole, a secondo delle circostanze, e lo stato in cui si presenta a l l ‘ o r g a n i s m o . ( S e m i A., Tecnica del colloquio. Raffaello Cortina Editore, Milano,1985) Tutto questo accade in modo i n c o n s a p e v o l e , automaticamente e spesso restano sconosciute le cause s t e s s e d e l l ‘ i n s o r g e n z a dell’ansia, possiamo parlare allora di origine inconsce.

A questo stesso livello di non consapevolezza, esistono dei meccanismi di difesa che h a n n o l a f u n z i o n e d i proteggere da stati affettivi dolorosi provocati da situazioni spiacevoli o da conflitti con l’ambiente o con se stessi, tali meccanismi sono numerosi e non sempre separabili l’uno dall’altro ma in ogni caso descrivono caratteristiche diverse dalla modalità di autodifesa della psiche u m a n a ; p r e s e n t o q u i brevemente i più importanti (Gabbard G.O., Introduzione a l l a p s i c o t e r a p i a psicodinamica. C o r t i n a Editore, Milano, 2005). Vediamo alcuni dei principali meccanismi di autodifesa della mente.

L ‘ i n t r o i e z i o n e e l’identificazione:

Una prima modalità difensiva della mente quella che tende a c a m b i a r e i l r a p p o r t o dell’individuo con il mondo esterno, invitando da portare all’interno di se, in forma di immagini mentali o di simboli alcune parti della realtà. Questo è quanto avviene nei confronti delle persone, delle quali si avverte la necessità di introiettare atteggiamenti valori schemi e modalità cognitivo-comportamentali; in altri termini possiamo parlare d i u n p r o c e s s o d i i d e n t i fi c a z i o n e . Questo meccanismo di difesa si presenta assai presto, sin d a l l ‘ i n f a n z i a c o n identificazione primaria del neonato nei confronti della madre, che rappresenta il prototipo delle successive forme di tale meccanismo nella vita adulta. Esso e’ dunque r i levante per la formazione delle competenze sociali, cioè che la capacità di vivere positivamente d i interazione con g l i a l t r i i n d i v i d u i . I l s u o v a l o r e difensivo sta nel permettere la risoluzione di conflitti e paure nei confronti di persone influenti. L’individuo si confronta loro tipo di vita e mostra un comportamento simile a quello della persona presa a modello e questo c o n s e n t e l ‘ a d a t t ame n t o sociale e l’evitamento della punizione; inoltre lo porta a percepirsi come ’’l’altro’’. Annulla i l pericolo della sanzione stessa in quanto chi applica questo meccanismo di difesa diventa parte dello s t e s s o a g g r e s s o r e . L’incorporazione degli aspetti positivi degli altri che vengono considerati come propri, c o r r i s p o n d e a u n soddisfacimento fantastico, ma denota p o t e n z i a l i t à di fens i ve, per esempio, quando l’introduzione avviene verso aspettative magiche o di onnipotenza così, come accade nell’infanzia nei confronti dei genitori.Così l’individuo può sentirsi in una p o s i z i o n e d i c o s t a n t e sicurezza verso gli eventi più drammatici, ricorrendo alle stesse forme magiche tipiche d e l p e n s i e r o i n f a n t i l e (Imbasciati A., Fondamenti psicoanalitici della psicologia clinica. UTET Libreria).

La proiezione:

Questo fenomeno psichico, al contrario del precedente, fa a t t r i b u i r e a l c u n e d e l l e caratteristiche del soggetto a una o più persone estranee. Il suo aspetto difensivo consiste nell’evitare di prendere consapevolezza dei propri impulsi proibiti che altrimenti scatenerebbero l’ansia. In questo modo la persona evita di consultare in sé la presenza di caratteristiche odiose e inaccettabili, che consideriamo present i negl i al t r i , con conseguenze negative sui rapporti sociali.

La fissazione:

Un altro meccanismo che tende a mantenere l’equilibrio psicologico in situazioni conflittuali ansiogene e’ la fissazione, caratteristica di coloro che sono stati molto protetti e gratificati nel loro ambiente (per esempio i figli unici). Essa consiste in una interruzione parziale della maturazione per cui possono manifestarsi atteggiamenti e tipicamente infantili quali ad esempio l ‘ a g g r e s s i v i t à distruttiva (che si manifesta anche solo a livello mentale) e i sentimenti di desiderio di possesso accompagnati da profonde sensazioni di odio e r a n c o r e ( G a b b a r d G.O., Introduzione a l l a psicoterapia psicodinamica. Cortina Editore, Milano, 2005).

La regressione:

Frequentemente si trova associata alla precedente difesa la regressione, che riporta la personalità ha uno s t a d i o d i m a t u r a z i o n e precedente o comunque passata. Stato descritto dallo stesso Freud come frequente e normale simile a un esercito che avanzando sul campo di battaglia, trovando grossi impedimenti al proseguimento, ritorna alle basi già fortificate d e l l a r e t r o v i a . (Gabbard G.O., Introduzione a l l a psicoterapia psicodinamica. Cortina Editore, Milano, 2005) Il valore difensivo si attua con l ‘ a l l o n t a n a m e n t o d e l l e situazioni spiacevoli, tornando simbolicamente agli anni dell’infanzia caratterizzata dalle forme di pensiero magico, dove le avversità è come se non si fossero ancora presentate.

La sublimazione:

Il meccanismo di difesa che consente una maggiore liberazione dell’energia psichica generatasi situazione non piacevoli, è senza dubbio quello della sublimazione. Esso deriva, per esempio, le caratteristiche energetiche distintive quali sensualità e aggressività, verso obiettivi socialmente più accettabili e premiati dalla continuità. E’ perciò il più soddisfacente, perché offre un’alternativa da discarica delle tensioni inevitabilmente accumulate. (Imbasciati A., Fondamenti psicoanalitici della psicologia clinica. UTET Libreria).

La negazione:

Questo meccanismo si presenta quando la coscienza abolisce ciò che la persona rifiuta insieme o nell’ambiente; si crea così un conflitto con la memoria e la percezione, che viene superato mediante espedienti inconsapevoli. Tipico dell’infanzia, si mostra a n c h e n e l l ‘ a d u l t o , i n concomitanza d i eventi drammatici.

La rimozione:

Simile alla negazione nel e s c l u d e r e d a l l a consapevolezza idee non a c c e t t a b i l i , d e s i d e r i i m p o s s i b i l i , i m m a g i n i spiacevoli istinti sessuali o aggressivi eccessivi, la rimozione mantiene in ricordo dell’ avvenimento traumatico ma lo svuoto nella sua carica emotiva, la quale però tende costantemente a manifestarsi ed è all’origine di numerosi disturbi psicosomatici. Il ritiro emotivo può essere anche generalizzato a t u t t o i l comportamento, delineando così un’ esclusione dai rapporti interpersonali e un isolamento delle situazioni conflittuali per ricercare il soddisfacimento dei sogni a occhi aperti, nell’alcolismo e talvolta nella tossicomania. alla base di tutto ciò vi è il rifiuto di aprirsi a nuove relazioni, che comportano il rischio di abbandono e motivi d a p a r t e d i p e r s o n e affettivamente importanti già provati in passato e non superati. E da notare che il blocco o la repressione degli affetti sono meccanismi di d i f e s a u t i l i z z a t i frequentemente nelle relazioni sociali tanto da assumere l’aspetto di una vera e propria competenza, negli ambienti dov’è la manifestazione dei propri sentimenti vieni criticata dagli altri propri sentimenti vieni criticata dagli altri .

In conclusione, i meccanismi di difesa non vanno intesi come qualcosa di patologico a prescindere. Essi sono st rut turant i l ’ ident i tà del soggetto e gli servono per affrontare le difficoltà che incontra attimo dopo attimo. Solo quando il funzionamento diventa pervasivo, rigido e globale c’è i l rischio di un’evoluzione patogena (Semi A., Tecnica del colloquio. Raffaello Cortina Editore, Milano,1985). In tali casi, sarà necessario intervenire con il trattamento psicologico per portare in luce i meccanismi difensivi del soggetto e aiutarlo a sostituirli con altri più funzionali, che non significa eliminarli. Senza i m e c c a n i s m i d i d i f e s a l’individuo sarebbe in balia di pulsioni e pericoli e l’unico esito sarebbe l’annientamento.

BIBLIOGRAFIA

Ciocca A., La psicoanalisi. Clinica e teoria. ESA Edizioni, Pescara, 2005;

· Gabbard G.O., Introduzione alla psicoterapia psicodinamica. Cortina Editore, Milano, 2005;

· Fulcheri M., Le attuali frontiere della Psicologia Clinica. CentroScientifico Editore, Torino, 2005;

· Imbasciati A., Fondamenti psicoanalitici della psicologia clinica. UTET Libreria, 1994;

· Semi A., Tecnica del colloquio. Raffaello Cortina Editore, Milano,1985.