
Le critiche al corpo altrui nel body shaming

Bersaglio facile di critiche e giudizi negativi è il corpo altrui.
Oggi si sente spesso parlare di body shaming perpetuato sia nella vita reale, ma ancor di più attraverso i social media.
In questo fenomeno dilagante, il corpo diventa oggetto di offese, scherno e critiche anche molto pesanti.
L’atteggiamento tipico è quello di indurre vergogna in qualcuno per una caratteristica fisica che non rispecchia gli standard di bellezza imposti dalla società.
Ed ecco che il peso eccessivo, la peluria, la cellulite, muscoli non tonici, capelli diradati diventano alcune delle caratteristiche prese maggiormente di mira.
Il problema principale di questo comportamento è legato alle conseguenze dirette sulla vittima.
Spesso, pur riconoscendo obiettivamente, i propri difetti fisici, la persona bersagliata amplifica ulteriormente le critiche ricevute.
La caratteristica fisica non è più una peculiarità che distingue dagli altri, ma assume la forma di un tormento interiore che causa ansia, depressione e fobia sociale.
La fragilità della propria autostima, delle insicurezze corporee e relazionali creano un malessere interno, che compromette molte sfere.
La modalità con cui sono mosse queste critiche non genera, quindi, nella vittima uno sprono al miglioramento.
Al contrario, accuse e intimidazioni portano ad una chiusura in se stessi e ad una convinzione che quanto dicano gli altri sia verità assoluta.
Adattarsi a questa situazione, però altera profondamente la percezione della propria immagine corporea.
Ci si conforma così ai dettami di una società fondata su valori distorti di uguaglianza e libertà, in cui la massa non permette le differenze e l’individualità.
Il body shaming è diventato uno degli esempi in cui la società si è involuta: non è più lo scherno tra bambini, l’innocuo prendersi in giro, che finiva con le risate di tutti.
Le critiche oggi sono diventate purtroppo non solo pubbliche, ma anche deleterie e intrise di cattiveria, oltretutto gratuita.