Le emozioni dei bambini in epoca covid
Tra le difficoltà vissute dai bambini, in epoca covid, è da mensionare la sperimentazione della solitudine. Soli ovvero senza amici, soli di fronte ad uno schermo che era sia il loro compagno di giochi, sia di studio. Ad un certo punto gli è stato chiesto di “riprendere”, come se nulla fosse, la routine quotidiana. Ma questi bambini emotivamente come hanno affrontato questi cambiamenti?
Una premessa necessaria
I bambini hanno sviluppato spesso comportamenti e sentimenti negativi. C’è chi si è chiuso in sé stesso e fa fatica a ricominciare a relazionarsi con gli altri, chi ha paura del contagio, chi ancora sente una profonda aggressività e non riesce a contenere la rabbia che sembra esplodere dentro di sé.
Affrontare questi temi con i bambini non è semplice.
È necessario mantenere un alto livello di attenzione verso questi segnali. Alcuni comportamenti “comuni” possono in realtà nascondere qualcosa di diverso dal solito. Inoltre, il mantenimento della distanza fisica e le altre accortezze sanitarie, come l’uso della mascherina, non aiutano l’adulto a riconoscere tutte le emozioni, e non aiutano i più giovani a comunicarle.
Ancora una volta chi sta vicino al bambino si vede investito di quest’altro incarico: riconoscere e decodificare la manifestazione di questi stati emotivi. E’ importante saper leggere i messaggi verbali e non verbali per capire le emozioni di paura, tristezza, senso di colpa, rabbia, confusione e ansia.
Come reagire di fronte alla rabbia?
Di solito i ragazzi vengono sgridati e puniti. In questo momento storico questa modalità non è supportiva e tende a peggiorare la situazione. Bisogna aiutarli a calmarsi con parole semplici, cercare di distrarli, trovare uno spazio per parlare insieme, comprendere il loro stato d’animo e il loro vissuto. L’adulto deve far sentire la sua presenza, far capire che è lì per supportare.
Noia
Per cercare di superare la noia e ritrovare sicurezza, molti bambini ricercano spontaneamente ritualità o routine già vissute nel precedente lockdown (giochi, canzoni, letture).Ttrovano in questo modo una cornice di riferimento per gestire la situazione. Si tratta di strategie di adattamento.
L’adulto, deve affrontare la noia spiegando perché sono in vigore queste limitazioni, chiarendo che le indicazioni sono state date da esperti sanitari e che sono importanti per la salute di tutti noi. Si possono suggerire attività come ad esempio giochi di società
Dolore e tristezza
Non tutti riescono ad esprimere il dolore attraverso la verbalizzazione. Succede, ad esempio, che bambini e ragazzi perdano subito la pazienza, siano particolarmente nervosi e permalosi, facciano fatica a concentrarsi. Può succedere di assistere a regressioni come l’utilizzo di giochi del passato o il riemergere di comportamenti di una vecchia situazione critica che sembrava sorpassata. Come si affronta il dolore? Bisogna comunicare ai ragazzi che insieme si può affrontare qualunque cosa e che il dolore è circoscritto all’interno di un limite temporale.
Spesso emerge stanchezza, affaticamento, difficoltà nelle interazioni sociali, si osserva una netta tendenza all’isolamento. Come si manifestano? Restando continuamente sul letto, sul divano, o attraverso un senso di svogliatezza e di non saper come occupare il tempo.
Disturbi del sonno e dell’appetito
Le emozioni che abbiamo sinora descritto possono celarsi anche dietro alcuni comportamenti come difficoltà a prendere sonno, ipersonnia,perdita dell’appetito o il suo contrario, mangiare in modo consolatorio.
Cosa può fare l’adulto per ristabilire i giusti ritmi ed equilibri?
Per quanto riguarda il sonno, può essere d’aiuto mantenere alcune ritualità nei momenti prima dell’addormentamento, a partire dal rispetto dell’orario previsto per coricarsi.
Anche per cercare di risolvere i problemi con l’alimentazione può essere d’aiuto ricreare delle routine: condividere la preparazione dei pasti (fare insieme la pizza, le torte, i biscotti), dare delle regole di alimentazione.
Ascoltare con tutti i sensi
La funzione dell’adulto in questo momento è fondamentale per trovare strategie per comprendere il malessere dei più piccoli e riuscire a far sì che li esprimano.
In qualsiasi situazione è importante ascoltare le parole ma anche i silenzi, e dedicare grande attenzione al linguaggio non verbale.