Le parole d’odio in rete: l’hate speech

Perchè oggi i giovani, ma anche meno giovani, scelgono un linguaggio carico di odio?perchè internet si presta a tale manifestazione?la lettura di questo articolo consentirà di sciogliere qualche dubbio.

Così è l’odio sul web oggi

Le parole d’odio in rete, il cosiddetto hate speech online, rappresentano un fenomeno esteso e trasversale: colpiscono i più vulnerabili sulla base delle origini, della religione, del genere e dell’identità di genere, dell’orientamento sessuale, delle condizioni socio-economiche, dell’aspetto. A volte sono incitate da politici e personaggi influenti, in altri casi la scintilla è innescata da notizie o fake news.

Quando il livello di odio è già saturo, non c’è neppure bisogno di qualcuno o qualcosa che dia il là alla violenza verbale online.

Quali sono le caratteristiche dell’odio in rete?

Diffuso, perché coinvolge innumerevoli utenti della rete, in qualità di vittime o di perpetratori.

Liquido, perché si propaga con forza in modo rapido e a ampio raggio, difficile da contenere.

Pericoloso, perché il suo sdoganamento è al tempo stesso causa e effetto di un processo di cambiamento culturale che conduce a manifestazioni di discriminazione e intolleranza offline.

Le discriminazioni e manifestazioni di ostilità nei confronti di singole persone o gruppi fanno leva su diverse caratteristiche, come l’origine, il colore della pelle, il sesso, l’orientamento sessuale, l’appartenenza religiosa o le convinzioni personali. Internet, che permette di esprimersi pubblicamente senza svelare la propria identità, è un terreno particolarmente fertile per la diffusione di messaggi discriminatori e volti a istigare all’odio. In rete i freni inibitori sono più bassi che nella vita reale e si hanno meno remore a postare commenti d’odio o mettervi un «like». I bambini e i giovani devono imparare a riconoscere quando un comportamento diventa diffamatorio e discriminatorio e come bisogna reagire a insulti, ostilità, odio. I genitori possono aiutare i figli ad assumere una posizione chiara di fronte a questo fenomeno e a combattere attivamente le discriminazioni.

CHE COS’è LA DISCRIMINAZIONE?

Si parla di discriminazione quando singole persone o gruppi vengono penalizzati rispetto ad altri a causa di caratteristiche specifiche.

UN ESEMPIO: IL RAZZISMO

Il razzismo è un’ideologia che categorizza e gerarchizza gli esseri umani in base alla loro appartenenza etnica, nazionalità o religione. Le persone non sono considerate in quanto individui, ma come membri di gruppi pseudo-naturali con caratteristiche ritenute immutabili. Questo giudizio si basa non solo su caratteristiche esteriori, ma anche e soprattutto su aspetti relativi alla situazione socio-economica o al livello d’istruzione, che sono «spiegati» come biologicamente dati con l’appartenenza etnica, culturale o religiosa.

Negli ultimi anni la Fondazione contro il razzismo e l’antisemitismo ha osservato un notevole aumento dell’odio su Internet.

Alla base della dinamica dei discorsi d’odio, ci sarebbero i seguenti motivi:

  • desiderio di appartenenza
  • influenza, potere e controllo
  • desiderio di capire il mondo (attraverso spiegazioni semplici)
  • aumento dell’autostima
  • fiducia / sfiducia

Cosa possono fare i genitori?

  • Affrontare il tema dei confini tra l’ammissibile e l’inammissibile
  • Promuovere il coraggio civile
  • Promuovere il confronto con stereotipi e pregiudizi
  • Riconoscere i segnali e cercare aiuto

I giovani che sentono di essere vittime di odio via Internet devono prendere consapevolezza dell’accaduto e rivolgersi ad un adulto di riferimento per affrontare la cosa.