Lo sportello di ascolto psicologico a scuola
Cominciano a non studiare più, a litigare con gli amici e con i docenti, chiudendosi in silenzio o parlando eccessivamente. È forse questo il ritratto di alcuni studenti? Certo che si, è questa in parte la fotografia del disagio scolastico! Un disagio provato da chi non sa che dire e a chi dirlo.
Un vecchio proverbio inglese recita “Actions speak louder than words”( le azioni parlano più forte delle parole). Questo è vero, ma la parola e l’ascolto sono gli aspetti della dimensione umana e relazionale. La sinergia tra le due è indispensabile sia nelle professioni di cura sia nel fornire sostegno psicologico in diversi ambiti.
Ad esempio, nelle scuole il sostegno psicologico è importante per i casi di disagio scolastico, che blocca gli alunni e ostacola l’apprendimento.
Per questi motivi, in molte scuole è attivo il servizio di sportello d’ascolto anche per gli studenti con problemi di apprendimento.
Lo psicologo riceve gli studenti che ne fanno richiesta, secondo il calendario degli incontri. In primis, occorre firmare il consenso al trattamento dei dati, nel rispetto delle norme sulla privacy. Se lo studente è maggiorenne può firmare. Per i minorenni il consenso va firmato da entrambi i genitori o chi ne fa le veci.
Il reclutamento
La scuola emana un avviso di reclutamento e lo pubblica sul proprio sito web. Il bando può essere rivolto sia al personale interno sia al personale esterno. Lo psicologo interessato risponde alla selezione e invia alla scuola la domanda di partecipazione con i documenti richiesti.
Visto che nella maggior parte dei casi vi è la selezione per titoli e colloquio, la scuola costituisce la Commissione Valutazione Esperti. La commissione ha il compito di esaminare i titoli e di condurre il colloquio. Successivamente, la scuola pubblica la graduatoria. Il professionista che ha ottenuto il punteggio più alto ottiene l’incarico di Esperto per lo sportello di ascolto.
Lo sportello di ascolto
Lo sportello di ascolto non è un percorso di psicoterapia. Ciò nonostante è opportuno seguire una progettazione divisa in varie fasi.
1)L’ accoglienza
Si dimostra disponibilità e vicinanza emotiva. In questo modo lo studente produce lo slancio spontaneo. Bisogna partire con il piede giusto.
2) La definizione della situazione
Si illustra la situazione presentata come problema. Si può adoperare la matrice swot, per indicare i punti di forza, di debolezza, le opportunità e le minacce.
3) L’ ascolto attivo
Si comprende ciò che che viene detto dallo studente, in maniera esplicita o in maniera implicita. Bisogna entrare in contatto con l’altro, con interesse per ciò che viene detto.
Che vuol dire tutto questo?
In una scuola sempre più inclusiva è importante accogliere il grido d’allarme lanciato dai ragazzi. Sono le strategie di ascolto a tenere in vita. Non si tratta solo di comprendere e rispettare i vissuti di disagio, ma di essere sensibili e vicini ai problemi degli studenti.
Ciascuno di noi è molto di più di quello che crede di essere e durante lo sportello d’ascolto può sperimentarlo.
Solo quando la psicologia e gli studenti si incontrano si può star bene a scuola.