Memoria storica: date indelebili per l’umanità
La costruzione della memoria storica passa attraverso degli eventi collettivi.
Oggi, 11 settembre, ricorre il ventiduesimo anniversario dell’attacco e della caduta delle Torri gemelle di New York.
Da quella fatidica data, quindi, si è creato per l’intera umanità un nuovo indelebile tassello nel bagaglio mnemonico collettivo.
La memoria storica nasce, di conseguenza, con l’intento di creare tra i soggetti un vissuto carico di emotività e di significato.
Essa infatti non è tanto legata alla cronologia degli eventi realmente accaduti.
Fa invece riferimento alle emozioni che trascendono i singoli individui.
L’importanza di alcune date, in cui tragici accadimenti sono avvenuti nel corso della storia, serve a tutta l’umanità.
Come ogni anno, infatti, il 27 gennaio ricorre il giorno della memoria, in ricordo delle vittime della Shoah, anche oggi, grazie anche ai media, la nostra mente torna col ricordo a New York.
A differenza di quanto accaduto circa 80 anni fa, dove ormai le testimonianze concrete sono ormai poche, per l’11 settembre la situazione è differente.
Le immagini in diretta di quella giornata sono indelebili nella nostra mente e lo saranno per sempre.
La memoria quindi è quella capacità del nostro cervello che parte da un’esperienza vissuta e che si arricchisce del bagaglio emotivo legato ad esso.
Il suo utilizzo serve a tutti noi. La memoria storica, proprio per la sua peculiare caratteristica di accomunare gli individui, è uno strumento di riflessione innanzitutto.
Grazie ad essa, l’essere umano può riguardare al passato con occhio critico, osservando non solo l’evento stesso, ma anche le conseguenze e l’impatto psicosociale che ne è derivato.
La memoria storica collettiva però, fortunatamente è anche permeata da eventi gioiosi, come la caduta del muro di Berlino, festeggiata dai diretti interessati in piazza, ma che ha avuto ripercussioni in molte parti del mondo.