Mindfulness a scuola
Mindfulness: alcune pratiche da utilizzare a scuola
La scuola rappresenta un contesto fondamentale per lo sviluppo dei bambini, non solo per gli apprendimenti ma anche per gli aspetti psicosociali. Sicuramente molti insegnanti manifestano a lungo andare segnali di stress, demotivazione, diminuzione dell’energia che può condizionare negativamente gli apprendimenti dei bambini.
Il senso di autoefficacia è considerato un fattore protettivo, ovvero la consapevolezza della propria efficacia nell’affrontare situazioni difficili con la convinzione che, con impegno e tecniche adeguate, sia possibile raggiungere determinati obiettivi educativi (Bandura, 2000). Questa risorsa può essere potenziata con la mindfulness. Per praticare percorsi di mindfulness che vedano insieme insegnanti ed allievi è importante che:
- vengano pianificate le attività in momenti che siano agevoli per tutti;
- sia creato un contesto funzionale all’interno dell’aula, dove svolgere le pratiche;
- sia pianificata una routine;
- vengano coinvolti gli allievi nella creazione dello spazio mindful;
- vengano coinvolti anche i genitori per svolgere alcuni esercizi a casa con i propri figli.
Alcuni esempi di pratiche di mindfulness:
Il respiro
Cercate di inspirare profondamente l’aria. Fate attenzione al momento in cui trattenete il respiro. Poi espirate e fate attenzione a ciò che provate. E’ caldo? Freddo? Provate a focalizzarvi su ciò che sentite quando fate brevi inspirazioni ed espirazioni. Che tipo di sensazioni provate? E ora lasciate che il respiro abbia il suo naturale ritmo. Qualcosa è cambiato nella vostra mente? Quale tipo di respiro vi fa sentire più tranquilli? Usate il respiro che più vi aiuta a stare bene con voi stessi.
Nei panni di uno studente
Cercate un posto tranquillo, sedetevi, prendete tre respiri profondi, chiudete gli occhi e immaginate il vostro allievo difficile sulla porta. Mettetevi nei suoi panni, guardate il mondo dalla prospettiva dei suoi anni, della sua situazione familiare, dei rapporti con i compagni, del suo concetto di sè come allievo non diligente, che spesso ha interazioni difficili con gli insegnanti, che lascia a metà il suo compito. Come si sentirà? Con quali preoccupazioni entra nell’aula? Che cosa si aspetta da voi? Quali sono i suoi sogni? I suoi limiti? Cosa gli impediscono di fare? E quali sono i suoi punti di forza? E voi adesso cosa gli direte? Volete provare a mettere in evidenza i suoi punti di forza oggi?