Minori e Violenza Assistita

La violenza assistita è stata definita dal Cismai (Coordinamento Italiano dei Servizi contro il Maltrattamento e l’Abuso dell’Infanzia) come “il fare esperienza da parte del/la bambino/a di qualsiasi forma di maltrattamento, compiuto attraverso atti di violenza fisica, verbale, psicologica, sessuale ed economica, su figure di riferimento o su altre figure affettivamente significative adulti e minori”.

Vivere in un contesto di violenza domestica ha gravi ripercussioni sullo sviluppo dei bambini. Spesso mostrano comportamenti anormali, che si manifestano sotto forma di irrequietezza o aggressività, ma anche avvilimento o ansia; alcuni bambini, inoltre, appaiono traumatizzati.

 La loro situazione ha influssi negativi anche in altri ambiti, per esempio sulle competenze sociali, scolastiche e cognitive o sulla salute fisica.

I bambini colpiti sono esposti alla violenza domestica in molte forme diverse. La violenza fisica può manifestarsi sotto forma di percosse, scosse, violenza psicologica attraverso minacce, offese, umiliazioni o incuria e infine attraverso la violenza sessuale sotto forma di atti sessuali, con o senza contatto fisico, compiuti sul minore o in sua presenza. 

Inoltre, bambini e adolescenti subiscono una forma di violenza psicologica quando assistono all’uso della violenza tra i genitori o i rappresentanti legali. Sono quindi anche vittime della violenza tra i genitori. 

L’ esperienze di maltrattamento infantile interferiscono sullo sviluppo positivo del bambino, compromettendone vari aspetti come la socialità, l’interazione con i pari e con gli adulti. 

L’esposizione continua alla violenza porta ad uno sviluppo distorto dell’immagine di sé, a condotte antisociali, a disfunzioni nelle emozioni e alla messa in atto di comportamenti dissociativi. La violenza porta spesso ad alterazioni della percezione, ad una mancata comprensione degli stati emotivi e delle intenzioni altrui

I bambini infatti presentano difficoltà nel riconoscere le espressioni facciali e nell’utilizzare le informazioni contestuali per spiegare le incoerenze tra causa delle emozioni ed espressione emotiva discrepante. 

Tali bambini tendono a distorcere le informazioni emotive attribuendogli significati negativi, nel senso che sovrastimano le emozioni di rabbia, le attribuiscono in modo inappropriato e le percepiscono come presenti anche in loro assenza

Inoltre essendo esposti a ripetute esperienze di malessere da parte degli adulti, possono sviluppare la propensione a pensare di essere i diretti responsabili. Per cui ciò vuol dire convivere con sentimenti di inefficacia e di impotenza che possono trasformarsi in tratti depressivi.