PERICOLI DEL CONTROLLO SULLA VITA DEI FIGLI

Quali sono i pericoli dell’eccessivo controllo sulla vita dei figli? Si descriveranno gli effetti possibili sulla crescita psicologica ed emotiva dei bambini in presenza di genitori controllanti.

PERICOLI DEL CONTROLLO SULLA VITA DEI FIGLI

Porre domande ai figli, al fine di controllare ogni loro azione, è sempre più frequente nei genitori. Spesso ciò accade perchè i genitori non tollerano che i figli possano sbagliare e cadono nell’errore di poter decidere per loro anche suggerendo comportamenti e azioni che dovrebbero tenere in determinate circostanze. “cosa ti ha detto la maestra? E tu cosa hai risposto?” “dopo che hai mangiato ti sei lavato le mani?” ”la tua amica ti ha sgridato e tu come hai risposto?”. Porre queste ed altre domande quotidianamente ad un bambino, fa si che egli metabolizzi l’idea di dover appuntare tutte le cose che gli accadono ad un genitore. Questo senso di controllo viene interiorizzato come se il genitore avesse una funzione giudicante. Il bambino solitamente si rifugia in uno stato ansiogeno, come da prestazione che il più delle volte lo rende insicuro.

quale potrebbe essere l’effetto di un’educazione troppo rigida e soprattutto imposta?

Un genitore rigido e con l’ossessione dell’ordine, guidato dalla sua ansia, con le sue richieste, produrrà lo stesso effetto nel suo bambino. Anche l’iperprotezione produce la paura di fare e di essere. Il bambino crescerà insicuro e con difficoltà nell’effettuare delle scelte se non appoggiandosi e confrontandosi necessariamente con qualcuno. In questo modo, tutto ciò che farà sarà condizionato dal ‘giudizio’ del genitore. Egli  non maturerà spontaneamente propendendo e scegliendo cose che a lui piacciono realmente, ma seguirà le ‘indicazioni’ e le preferenze dell’adulto. La sua personalità sarà un surrogato di quella genitoriale. In questi casi può accadere che i bambini non si sentono liberi di muoversi, di sudare, di cadere, di sbagliare eseguendo soltanto delle istruzioni come se fossero dei soldatini.

cosa fare?

Si possono utilizzare le raccomandazioni quando davvero ricorre la necessità. Si può instaurare un dialogo propositivo con i bambini, dando informazioni sulle singole richieste. Ciò anche al fine di evitare inutili trasgressioni. Trasmettere l’idea di controllo, produce timore, ma anche voglia di trasgredire.

Ecco che “non mangiare merendine” può sfociare in un comportamento di trasgressione quale mangiarle di nascosto.

L’identificazione e l’empatia sembrano essere gli elementi costitutivi di tale processo che determina, attraverso un rapporto di conoscenza e comprensione reciproca, una crescita affettiva, emozionale e psicologica per entrambi.

La negazione assume un valore educativo notevole se, assieme ad essa, viene associata ad una corretta informazione.

Vissuta ed elaborata dal bambino sul piano emotivo ha il fine di proteggerlo. È importante per lui crescere con delle regole comportamentali e sociali che da adulto utilizzerà in maniera appropriata. Rafforzera’ la propria autostima e la sua capacità di esprimersi autonomamente accettando liberamente la possibilità di sbagliare.