La psicologia del web: gli effetti di Internet sul comportamento umano
Oggi essere presenti online equivale a esistere.
Internet e i social networks hanno riempito prima i nostri momenti di svago, successivamente gli ambienti professionali come preziosi strumenti di marketing, ma mai avremmo immaginato che un giorno si sarebbero sostituiti ai tradizionali canali di comunicazione e di relazione.
La rete ha proposto un nuovo modello di villaggio globale caratterizzato da infinite occasioni di socialità costantemente e immediatamente accessibili. Un universo digitale che si è autogovernato, dettando ai suoi utenti le regole per il riconoscimento e l’accettazione sociale.
Come siamo cambiati nel corso di questa trasformazione e in che modo il web ha condizionato i nostri comportamenti?
Iperconnessi e sovrastimolati, siamo così ininterrottamente bombardati da una moltitudine di informazioni da aver quasi dimenticato come ricercarle in maniera autonoma. L’utilizzo privilegiato dei social come mezzo di relazione e gratificazione ci rende spesso dipendenti o depressi.
Inoltre, essere perennemente iperconnessi non ci rende più multitasking, al contrario, più distratti e meno abili nel passare da un compito all’altro.
Da una prospettiva sociale, una delle più grandi innovazioni del web è stata l’uguaglianza: ogni utente in questa agorà virtuale ha pari opportunità di far sentire la propria voce e di ricevere consenso, si annulla così il divario socioculturale esistente nella vita reale.
Il concetto dell’autoaffermazione di sè ci porta ad un’altra caratteristica peculiare della rete, l’egocentrismo:
i social networks in particolare sono il terreno più fertile per la comunicazione “autocentrata” che va dalla pubblicazione di selfie, a monologhi e contenuti autocelebrativi.
Ogni volta che abbiamo la possibilità di parlare di noi stessi il nostro organismo rilascia dopamina, neurotrasmettitore associato a sensazioni di benessere, come se il nostro cervello ricompensasse il nostro egocentrismo. Un principio analogo avviene quando riceviamo dei like: automaticamente impostiamo il nostro comportamento online sulla base dei feedback dei nostri followers, secondo il meccanismo del reward learning.
Ovviamente questa “fame di like” ci porta a idealizzare la propria personalità enfatizzando i pregi e restituendo un’immagine virtuale che non sempre corrisponde al vero. Anche il nostro modo di comunicare cambia, in assenza dei feedback immediati dati dalla comunicazione non verbale, i toni sono accentuati, diretti, anche aggressivi.
La compenetrazione tra l’individuo e l’universo digitale è in continuo divenire, l’auspicio per il futuro è quello di rimettere al centro l’uomo nella sua più vera e autentica essenza, per ristabilire l’immagine di una società imperfetta quanto genuina, fragile quanto sensibile e bisognosa di percepirsi comunità.