Self-control negli adolescenti: ruolo di mediazione su depressione e disturbi alimentari?

Self-control negli adolescenti

Uno degli aspetti che caratterizza l’adolescenza e la giovinezza è l’impulsività, la tendenza ad agire. Tuttavia, l’autocontrollo è molto importante per l’adattamento in fase adolescenziale. Questo, inoltre, è associato a depressione e tendenza ai disturbi alimentari. Può il self-control avere un ruolo di mediazione tra i due durante l’adolescenza?

Depressione e disturbi alimentari

La depressione è una delle principali cause di malattia e disabilità tra gli adolescenti. Il disturbo depressivo adolescenziale è caratterizzato principalmente da sentimenti negativi e può essere accompagnato da vari gradi di cambiamenti cognitivi e comportamentali, sintomi psicotici, autolesionismo impulsivo non suicida (NSSI) e suicidio impulsivo, tra gli altri.

I sintomi del disturbo alimentare sono altamente prevalenti negli adolescenti. I disturbi alimentari, che comprendono anoressia nervosa, bulimia nervosa e disturbo da alimentazione incontrollata, sono caratterizzati da mangiare impulsivo o seguire diete compulsivamente e sono il risultato dell’interazione tra specifici aspetti culturali e fattori psicosociali.

La comorbidità della depressione con i disturbi alimentari è comune e può aumentare la gravità e la cronicità di entrambe le condizioni: uno studio ha dimostrato che l’80% dei pazienti con disturbo alimentare ha disturbi emotivi, dove la depressione è la più comune[1].

È stato riscontrato che l’impulsività è un fattore che contribuisce in modo significativo alla depressione e ai disturbi alimentari[2].

Lo studio su self-control, depressione e disturbi alimentari negli adolescenti

Lo studio di Li, Li, Qi, Song e Chen (2021)[3]  ha avuto l’obiettivo di indagare la relazione tra depressione e disturbi alimentari e il ruolo di mediazione che può svolgere l’autocontrollo negli adolescenti. In totale, 1.231 adolescenti cinesi, tra gli 11e i 18 anni, hanno partecipato a questo studio compilando dei questionari.

I risultati mostrano come il 42,5% degli adolescenti del campione soddisfaceva i criteri per la depressione, mentre l’8,6% era a rischio di sviluppare disturbi alimentari. In tutto, l’11,9% degli adolescenti con depressione soddisfaceva anche i criteri del disturbo alimentare.

Lo studio[3] ha riscontrato un’elevata incidenza di depressione e disturbi alimentari tra gli adolescenti. Questi sembrano avere una relazione circolare, rafforzandosi a vicenda nel tempo. Inoltre, i risultati mostrano come la depressione non fosse correlata a sesso, età e peso corporeo.

Un significativo effetto di mediazione (12,8%) del sistema degli impulsi è stato osservato tra depressione e tendenze ai disturbi alimentari negli adolescenti. La depressione era positivamente correlata con ogni fattore del sistema di controllo. Ciò significa che maggiore è il livello del sistema di controllo individuale, maggiore è il rischio di depressione. Maggiore è il controllo degli adolescenti sulle proprie emozioni e comportamenti, più evidente è la ribellione interiore. Se non riescono a trovare uno sfogo adeguato, si sentiranno sempre più depressi. Le tendenze ai disturbi alimentari erano correlate positivamente con tutti i fattori del sistema degli impulsi. Ciò significa che maggiore è il livello di impulsività, maggiore è il rischio di disturbi alimentari.

Conclusione

Questo studio ha dimostrato che il sistema degli impulsi potrebbe esercitare effetti di mediazione tra depressione e tendenza a sviluppare disturbi alimentari negli adolescenti. Tali risultati, tuttavia, devono essere letti e interpretati contestualmente alla realtà sociale e culturale in cui sono stati sviluppati, ovvero quella della Cina.

In ogni caso, guidare gli adolescenti a controllare il grado di impulsività e depressione può essere di grande importanza per prevenire i disturbi alimentari. I risultati hanno possibili implicazioni cliniche e sottolineano il potenziale ruolo dell’autocontrollo nello sviluppo dei disturbi alimentari e quindi possono diventare potenziali bersagli terapeutici preventivi. Inoltre, i risultati sottolineano l’importanza degli interventi terapeutici mirati alla regolazione emotiva in questi disturbi, come interventi volti ad apprendere strategie più sane per far fronte al disagio.

Fonti

[1] Godart N, Radon L, Curt F, Duclos J, Perdereau F, Lang F, et al. (2015). Mood disorders in eating disorder patients: prevalence and chronology of ONSET. J Affect Disord., 185:115–22. doi: 10.1016/j.jad.2015.06.039

[2] Del Carlo A, Benvenuti M, Fornaro M, Toni c, Rizzato S, Swann AC, et al. (2012). Different measures of impulsivity in patients with anxiety disorders: a case control study. Psychiatry Res., 197:231–6. doi: 10.1016/j.psychres.2011.09.020

[3] Li H-J, Li J, Qi M, Song T-H and Chen J-X (2021). The Mediating Effect of Self-Control on Depression and Tendencies of Eating Disorders in Adolescents. Front. Psychiatry 12:690245. doi: 10.3389/fpsyt.2021.690245