She can be everything. L’attuale condizione delle bambine e delle ragazze, tra ostacoli e salute mentale
Le bambine, le ragazze e le donne possono essere tutto, “she’s everything”, ce lo ha ricordato a gran voce anche Barbie nel film di recente uscita. Dobbiamo essere fiere e orgogliose di quello che siamo e non dobbiamo porre limiti al nostro potenziale e alle nostre aspirazioni. Tutto vero e con una grande carica motivazionale, ma l’attuazione di queste convinzioni si scontra quotidianamente con una realtà che tiene poco conto delle ragazze e delle donne, che continua a perpetrare violenza e isolamento, che fatica a raggiungere la parità di genere, che rafforza sistematicamente gli stereotipi e i pregiudizi di genere, che non lotta abbastanza per l’emancipazione e l’empowerment femminile. A pochi giorni dalla Giornata mondiale delle bambine e delle ragazze dell’11 Ottobre istituita dall’ONU è fondamentale capire a che punto siamo, cosa stiamo facendo e cosa è necessario fare per abbattere questi ostacoli, sia psicologici che culturali che sociali, che impediscono alle ragazze e alle donne di sfruttare il loro vero potenziale.
A che punto siamo? Report InDifesa 2023
“Il mondo sta deludendo le donne e le ragazze”, è quanto scritto nel report dell’Agenzia delle Nazioni Unite per i diritti delle donne UnWoman¹, che dettaglia le differenze di genere lungo il percorso per raggiungere gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile fissati per il 2030. In occasione della Giornata mondiale delle bambine e delle donne, la fondazione Terre Des Hommes ha pubblicato la XII edizione del report InDifesa, che descrive l’attuale condizione delle bambine e delle ragazze nel mondo. Il report riporta quali sono i principali ostacoli che ritardano la piena parità di genere in vari ambiti e nei vari continenti; l’obiettivo è quello di creare consapevolezza al fine di implementare interventi per la promozione dei diritti delle bambine e delle ragazze nel mondo, per difendere il loro diritto alla vita, alla libertà, all’istruzione, all’uguaglianza e alla protezione.
Il quadro riportato mostra quanto ancora siamo lontani dal raggiungere l’uguaglianza di genere ed emancipare tutte le donne e le ragazze, obiettivo dell’Agenda 2030. Come riportato, “se i trend attuali continueranno, infatti, più di 340 milioni di donne e ragazze vivranno ancora in estrema povertà entro il 2030. […] Molto è stato fatto dal 2015 a oggi per garantire l’istruzione femminile, ma nel 2030 saranno ancora 110 milioni le bambine e ragazze che non potranno andare a scuola perché costrette a sposarsi, perché rimaste incinte, perché nel loro Paese è in corso un conflitto e le strade non sono sicure, perché la loro famiglia è molto povera e preferisce investire sull’istruzione dei loro fratelli, perché la mamma ha molti figli, per questo devono occuparsi anche delle faccende domestiche. […] Ne serviranno invece 286 [anni] per rimuovere tutte le leggi che discriminano donne e ragazze in tutti i Paesi del mondo.”
Negli ultimi 10 anni, In Italia le violenze sessuali sono aumentate del 44%. Nel 2022, sono stati registrati 1603 abusi e nell’88% dei casi le vittime sono bambine e ragazze. La violenza di genere è un’emergenza reale. É una violenza sistemica e non si può più ignorare né trovare giustificazioni. “Il 31% delle donne tra i 15 e i 49 anni ha subìto almeno una volta nella vita violenza fisica o sessuale. Tra le adolescenti che sono in una relazione, emerge che 1 su 4 è stata vittima almeno una volta di violenze e abusi da parte del partner. Poco meno della metà delle vittime chiede aiuto per timore di non essere creduta o dello stigma sociale”.
E la salute mentale?
Il report di Terres des Hommes dedica un intero capitolo alla salute mentale delle bambine e delle ragazze. La loro salute mentale è in crisi: da anni gli esperti rilevano un peggioramento preoccupante, aggravato dagli anni di pandemia e isolamento sociale. I dati riportati sono allarmanti. Secondo una ricerca² sviluppata negli Stati Uniti nel 2021, “tre ragazze adolescenti su cinque hanno dichiarato di sentirsi “tristi o senza speranza” quasi ogni giorno per almeno due settimane di fila, al punto da dover interrompere le proprie attività quotidiane. Una percentuale doppia rispetto a quella dei coetanei maschi e la più alta negli ultimi 10 anni”. In queste condizioni aumentano pericolosamente anche gli atti di autolesionismo, ideazione suicidaria e tentativi di suicidio: “un terzo delle studentesse delle scuole superiori ha dichiarato di aver “preso seriamente in considerazione l’idea di togliersi la vita”[…] mentre il 24% ha proprio elaborato un piano per farlo. Poco più del 13% ha tentato il suicidio e il 4% ha richiesto cure mediche a seguito del proprio gesto”.
Quella del suicidio è a livello mondiale la terza causa di morte tra le adolescenti che hanno tra i 15 e i 19 anni.
Anche l’Italia riporta un grave peggioramento della salute mentale delle ragazze, soprattutto per quanto riguarda le adolescenti. Secondo quanto riportato dal report dell’Istituto Superiore di Sanità³, “una ragazza su 2 ha dichiarato di aver risentito negativamente della pandemia di Covid-19 per quel che riguarda la propria salute mentale, a fronte di un ragazzo su 3. […] Meno della metà (43%) delle tredicenni e solo una su 3 (32%) tra le 15enni pensa di avere un buon benessere psicologico, a fronte del 73% e 64% dei coetanei maschi. Il 74% delle ragazze intervistate riferisce di avere avuto almeno due sintomi di malessere (mal di testa, di stomaco, di schiena, sentirsi giù di morale, irritabilità, nervosismo, giramenti di testa e difficoltà nell’addormentamento) più di una volta a settimana negli ultimi sei mesi, dato in crescita rispetto ai dati 2017/2018. Per i ragazzi il dato si ferma al 49%. Le ragazze, inoltre, riferiscono più sintomi rispetto ai coetanei maschi con un andamento crescente per età”.
Sviluppare conoscenza per generare consapevolezza
Come numerosi studi hanno ampiamente dimostrato, la pandemia ha incrementato il disagio psicologico e le donne, soprattutto adolescenti e giovani adulte, sono coloro che stanno pagando il prezzo più alto. Le ragazze tendono maggiormente ad interiorizzare il conflitto, l’ansia, lo stress e la paura e risultano più vulnerabili agli standard irrealistici di bellezza e perfezione imposti dalla società, che generano sofferenza psicologica, sentimenti di inadeguatezza e insicurezza, fino a gravi esiti psicopatologici.
É importante che vengano creati e diffusi report come questo di Terres des Hommes e ricerche scientifiche su queste tematiche, così che si possa sviluppare conoscenza che a sua volta genera consapevolezza collettiva e condivisa del sistema in cui siamo immersi. Un sistema che continua ad alimentare, consapevolmente o meno, le difficoltà delle bambine e delle giovani donne ad immaginare e costruire il loro futuro in una società che non si impegna abbastanza a creare le condizioni per sviluppare il loro potenziale. Un sistema in cui la violenza viene vista ancora come una questione eccezionale e che non mette in atto azioni sistematiche e organiche sufficienti a contrastarla. Un sistema che ancora non mette in primo piano il benessere psicologico e la cura della salute mentale, soprattutto delle ragazze e giovani donne.
É un dovere collettivo promuovere la salute, l’educazione e l’empowerment delle bambine e delle ragazze, in quanto solo “assicurando la piena partecipazione delle ragazze e delle donne alla nostra società e coltivando i talenti di ogni bambina, potremo liberare un potenziale finora inutilizzato che può portare prosperità per tutti”.
#Indifesa #MettitiNeiSuoiPanni
Fonti
InDifesa, Report 2023, 12° edizione, La condizione delle ragazze e delle bambine nel mondo. https://terredeshommes.it/pdf/Dossier_indifesa_tdh_2023.pdf
https://terredeshommes.it/indifesa/mettiti-nei-suoi-panni/
[1] UnWomen, Progress on the Sustainable Development Goals: The gender snapshot 2023, https://www.unwomen.org/en/digital-library/publications/2023/09/progress-on-the-sustainable-development-goals-the-gender-snapshot-2023
[2] https://www.cdc.gov/mmwr/volumes/72/su/su7201a6.htm?s_cid=su7201a6_w
[3] VI rilevazione 2022 del Sistema di Sorveglianza HBSC Italia https://www.iss.it/-/comunicato-stampa-n%C2%B008/2023-gli-adolescenti-italiani-dopo-la-pandemia-nella-fotografia-dell-iss-1-giovane-su-2-ha-dichiarato-un-effetto-positivo-nei-rapporti-famigliari-ma-2-su-5-ne-hanno-riconosciuto-gli-effetti-negativi-sulla-salute-mentale