SMARTWORKING: Opportunità e Sfide

Smartworking

Lo smartworking è ormai diventato un tema molto caldo, soprattutto a seguito della pandemia dove le organizzazioni sono state forzate ad adattarsi all’ambiente esterno in pieno lockdown.

Lo smartworking può essere inteso come una nuova filosofia manageriale fondata sul dare alle persone flessibilità e autonomia nella scelta degli spazi, degli orari e degli strumenti a fronte di una responsabilizzazione dei risultati.

La sua introduzione richiede un percorso piuttosto articolato se si vogliono evitare fenomeni di rifiuto.

Nonostante i giovani siano i nuovi nativi digitali, essi non accolgono favorevolmente lo smartworking perché preferiscono lavorare in presenza. Al contrario, chi ha una carriera già avanzata lo preferisce e lo apprezza di più. 

Inoltre, sembra che le resistenze all’introduzione dello smartworking provengano soprattutto dai capi intermedi. Questo accade perché temono la perdita del controllo fisico e non si sentono pronti a un nuovo modello gestionale fondato su uno scambio di fiducia capo-dipendente.

Esistono anche una serie di vincoli strutturali da affrontare. Tra questi ci sono quelli informatici e di telecomunicazione in quanto è necessario possedere un device portatile. Si aggiungono anche quelli logistici e quelli comunicativi poiché sono necessari sistemi informatici che permettono di condividere i documenti.

Se dall’analisi interna emerge un quadro culturale non ancora pronto, è meglio rimandare e ripartire con il progetto in un secondo momento.

Dal punto di vista culturale, infatti, cambia totalmente l’assunto dell’unità tempo-spazio secondo cui è necessario lavorare nello stesso luogo e negli stessi orari per avere un’efficienza aziendale.

Lo smartworking permette di riorganizzare gli spazi e il layout degli uffici in modo nuovo. Inoltre, ha degli impatti positivi anche sull’ambiente perché riduce il traffico, il consumo di illuminazione e di emissioni inquinanti.

Lo smart working ha sicuramente delle ricadute importanti anche in termini di efficacia organizzativa. La motivazione e il benessere delle persone viene incrementato e allo stesso tempo questo porta delle ricadute positive sulla produttività.

In generale, adottare lo smartworking pone al contempo sfide e opportunità per le organizzazioni.

Le principali motivazioni che dovrebbero spingere le aziende ad adottarlo sono diverse:

  1. è una modalità di lavoro innovativa che garantisce una certa competitività
  2. offre ai collaboratori una maggiore flessibilità e la possibilità di valorizzare la propria identità professionale e personale
  3. porta a un miglioramento della qualità del lavoro, con l’uso di ambienti di lavoro moderni e di strumenti IT evoluti.

Infatti, il lavoro flessibile porta una forte capacità di concentrazione e di organizzazione. La maggior produttività è legata alla possibilità di distribuire il lavoro in base ai momenti della giornata in cui si è fisicamente e mentalmente disponibili. 

Questo aspetto può produrre, nel lungo periodo, a una difficoltà di separare il lavoro dal resto della vita. Allo stesso tempo, però, permette di realizzare effettivamente il work-life balance con un effettivo recupero di spazi da dedicare alla vita sociale.
BIBLIOGRAFIA

Donadio, A. (2017). Hrevolution: HR nell’epoca della social e digital transformation. Franco Angeli