Sofferenza naturale e sofferenza patologica
La sofferenza naturale ha a che fare con la vita ed è un’esperienza emotiva fondamentale per la nostra evoluzione. Basti pensare alle separazioni, alle delusioni, a tutte quelle situazioni che ci fanno soffrire e al tempo stesso crescere. La sofferenza svolge una funzione adattiva, poiché segnala all’organismo la rottura di un equilibrio e la necessità di attivare le risorse necessarie per raggiungere un nuovo stato di benessere.
La sofferenza patologica, invece, è il prodotto del tentativo, reiterato nel tempo, di sottrarsi all’esperienza naturale della vita. Ogni emozione, nel suo ciclo naturale, è destinata a sciogliersi e a lasciare posto ad altro, una volta essersi espressa e aver svolto la sua funzione di adattamento. Ma se invece di accogliere la realtà la contrastiamo, e ci opponiamo a ciò che non vogliamo accettare, restiamo bloccati in una interruzione del processo di elaborazione e integrazione e il malessere si struttura in forme rigide e disfunzionali.
L’evitamento, la nevrosi e la patologia
La vita può porci di fronte ad eventi fortemente dolorosi. Il lutto, la perdita, il tradimento sono esperienze difficili da sostenere, poiché rompono una stabilità. Sconvolgono la vita emotiva. Le difese che ci vengono in soccorso, se da un lato tentano di proteggerci, dall’altra ci impediscono di stare nella realtà ed integrarla.
Ogni forma di nevrosi e di patologia nasce da un evitamento del contatto.
L’evitamento riguarda in primis l’impossibilità di riconoscere ed accedere a parti proprie. Agli aspetti di sé percepiti come pericolosi, negativi, sbagliati. Ad emozioni temute, disconosciute. Questa mancanza di integrazione crea una frammentazione del proprio essere nel mondo. Nello sviluppo del sé e del proprio senso di esistenza. Nel vivere la vita.
Il ruolo della psicoterapia
La psicoterapia guida e sostiene sia il contatto sia l’integrazione delle parti alienate e delle esperienze proibite. La maggior parte delle persone arriva in terapia con l’aspettativa illusoria di poter eliminare la sofferenza dalla propria esistenza. Di potersi sbarazzare degli aspetti di sé che non accetta. Di poter trovare riparo dalle emozioni che considera negative. Il lavoro terapeutico passa attraverso il crollo di queste illusioni infantili. Accompagna a stare nella realtà, nella sua totalità, fatta anche di sofferenza. Ad accettare, accogliere, ciò che appartiene alla natura delle cose.