Stresslaxing: quando il relax diventa fonte di stress
Viviamo in un mondo dove lo stress sembra essere sempre più invasivo. Impegni di lavoro, responsabilità familiari, e la continua pressione sociale ci spingono spesso a cercare momenti di relax. Tuttavia, in molti casi, anche questi momenti di riposo finiscono per diventare fonte di ansia. Questo fenomeno, noto come “stresslaxing”, rappresenta un paradosso moderno: il tentativo di rilassarsi diventa motivo di stress.
Cos’è lo stresslaxing?
Il termine stresslaxing nasce dalla combinazione delle parole “stress” e “relaxing” (rilassarsi), e descrive la situazione in cui le attività pensate per ridurre la tensione finiscono per crearne ancora di più. Un esempio tipico può essere la sensazione di dover “massimizzare” il tempo libero: pianificare una giornata di relax perfetta, o sentirsi obbligati a svolgere attività rilassanti come la meditazione o lo yoga, per poi scoprire che questi stessi momenti, invece di alleviare l’ansia, diventano fonte di ulteriore stress.
Le cause dello stresslaxing
Il fenomeno dello stresslaxing deriva principalmente dalle aspettative e dalla pressione sociale di vivere una vita “equilibrata” e “sana”. Vediamo le cause più comuni.
1. Pressione di rilassarsi in modo perfetto: nella società contemporanea, esiste una forte enfasi sulla cura del benessere personale. Dai social media ai consigli di esperti, siamo bombardati da suggerimenti su come migliorare la nostra salute mentale e fisica. Spesso, questo porta alla percezione che anche il relax debba essere “ottimizzato” per essere efficace.
2. FOMO (Fear of Missing Out): La paura di perdere opportunità può emergere anche in contesti di relax. Durante i momenti liberi, molte persone provano ansia nel vedere amici, colleghi o sconosciuti online che sembrano vivere esperienze incredibili. Anche il tentativo di rilassarsi può diventare un’occasione di confronto, con il timore di non stare “rilassandosi abbastanza” o nel modo “giusto”.
3. Routine rigida del benessere: stabilire una routine dedicata al benessere (come fare attività fisica, meditazione, leggere un buon libro) può facilmente trasformarsi in un elenco di compiti da svolgere. Sentirsi obbligati a seguire rigidamente questa routine per non “fallire” nel proprio percorso di benessere può far emergere stress.
4. Aspettative elevate e perfezionismo: alcune persone impostano aspettative elevate per il tempo libero, con l’obiettivo di sentirsi rilassate o rigenerate a tutti i costi. Tuttavia, fissare un “obiettivo” di relax o cercare un’esperienza perfettamente rilassante crea una pressione difficile da gestire.
Sintomi dello stresslaxing
I sintomi dello stresslaxing possono variare, ma spesso includono:
• Ansia anticipatoria: la sensazione di preoccupazione per il tempo libero, domandandosi se si riuscirà davvero a rilassarsi.
• Sensazione di colpa: provare un senso di colpa se ci si sente “poco produttivi” o “inutili” durante i momenti di relax.
• Irritabilità: notare che anche piccole interruzioni o imperfezioni nei piani di relax scatenano fastidio o frustrazione.
• Difficoltà a staccare la mente: pensieri intrusivi e preoccupazioni anche quando si cerca di rilassarsi, come pensare costantemente a impegni futuri o problemi personali.
Strategie per gestire lo stresslaxing
Per evitare che il relax diventi un ulteriore compito gravoso, possiamo adottare alcune strategie.
1. Ridurre le aspettative: invece di vedere il relax come un obiettivo da raggiungere, impariamo a viverlo in modo spontaneo e a valorizzare ogni esperienza, anche le piccole pause. Rilassarsi non deve essere “perfetto”, né raggiungere un risultato specifico. Un buon esercizio è ripetersi che non c’è un “modo giusto” per riposarsi.
2. Praticare la mindfulness: la mindfulness aiuta a vivere il momento presente senza giudicare le proprie emozioni. Durante i momenti di relax, possiamo allenarci a riconoscere eventuali sensazioni di stress senza reagire a esse. Un approccio mindful permette di accettare e lasciare andare le aspettative e le pressioni, godendo più liberamente del presente.
3. Bilanciare il tempo libero tra passivo e attivo: non tutte le attività rilassanti devono essere produttive o attive. Alternare momenti di relax attivo, come fare yoga o leggere, con momenti di relax passivo, come semplicemente riposare o lasciarsi andare a una serie TV, può alleviare il senso di obbligo e rendere il tempo libero più vario.
4. Accettare l’inattività: non è necessario riempire ogni minuto del tempo libero con attività. Imparare a tollerare e persino apprezzare momenti di inattività (senza sentirsi in colpa) è cruciale per contrastare lo stresslaxing. Il riposo è prezioso anche senza uno scopo preciso.
5. Scollegarsi dai social media: spesso il confronto con gli altri sui social aumenta la pressione e la percezione di “non fare abbastanza”. Staccare temporaneamente dai social può aiutare a concentrarsi sui propri bisogni e a ritrovare un ritmo personale nel relax.
Lo stresslaxing è un fenomeno che riflette le contraddizioni della nostra società, dove anche il tempo libero può trasformarsi in una performance da ottimizzare. Tuttavia, comprendere che rilassarsi non è un “dovere” ma una possibilità di rigenerarsi è il primo passo per ritrovare un rapporto più sano con il relax. Adottare un approccio flessibile e accettare che non esiste un “modo giusto” per riposarsi può fare la differenza nel bilanciare vita, lavoro e benessere personale.