Un amore a metà?l’arrivo di un fratellino

Come e quando dire al proprio bimbo che arriverà un fratellino?che termini usare?cosa evitare di dire?tutti i dubbi e le perplessità di un genitore bis.

Da dove partire?

Rispondere a tutte le domande che farà, far vedere l’ecografia o farlo venire durante una di esse. Riprendere vecchie foto in cui mamma e papà aspettavano lui. È bene spiegare con chiarezza quello che succederà, ovvero che la mamma andrà in ospedale per qualche giorno e che lui rimarrà a casa con il papà oppure con i nonni.  Siate anche molto onesti su quello che accadrà una volta a casa, il nuovo arrivato non sarà immediatamente un amico di giochi. Sarà un bimbo piccolo che avrà bisogno di cure e di attenzione, spesso piangerà e probabilmente la mamma sarà un po’ stanca ma anche molto felice.
Mamma e papà non abbiate paura di non riuscire ad amare abbastanza e non sentitevi in colpa!

E’ normale essere gelosi?

Il primo aspetto di cui bisogna tenere conto è dunque la gelosia per il nuovo arrivato che sottende la paura di perdere le attenzioni e le cure dei suoi genitori. Questa nasce anche se è stato il primogenito a chiedere un fratellino o sorellina.

LA COMUNICAZIONE DELLA NOTIZIA

È per questo che è importante tenere conto della delicatezza del momento e della preparazione del primogenito sin dalla gravidanza della mamma. I genitori possono comunicare insieme la notizia dell’arrivo del fratellino/sorellina:“Sai che nella pancia della mamma c’è un fratellino in arrivo?

IL COINVOLGIMENTO COMINCIA DALLA GRAVIDANZA

È importante mettere in atto da subito dei comportamenti per coinvolgere il bambino nel nuovo evento che è a tutti gli effetti un “affare di famiglia”. Lo si può coinvolgere nella scelta del nome e immaginare come sarà una volta venuto al mondo. È meglio che un eventuale inserimento all’asilo non coincida con l’arrivo del nascituro. Gli si può parlare di come il fratellino crescerà nel pancione esattamente come ha fatto lui e di cosa succederà quando nascerà. Lo si può coinvolgere anche nei preparativi del corredino, magari scegliendo insieme quali delle sue cose possono essere utilizzate anche dal fratellino

DOPO LA NASCITA

Potrebbe essere funzionale che abbia la possibilità di abbracciare la mamma prima ancora di conoscere il fratellino appena arrivato, qualche minuto per ambientarsi vedendo che mamma sta bene e che ci sono ancora degli abbracci tutti per lui, il tempo di fargli raccontare cosa è successo quando lei era via e poi si possono fare le presentazioni ufficiali tra i fratelli.

Una volta tornati a casa è importante facilitare l’integrazione tra i due senza responsabilizzare troppo il primogenito, coinvolgetelo nelle attività da svolgere col bambino e lasciate che possa tenerlo in braccio in presenza di adulti. Cercate di tenere conto delle sue esigenze anche se in questa fase potrebbe essere più naturale pensare prima ai bisogni del piccolo e aspettarvi che il primogenito sia già capace di aspettare “come un bambino grande”.

Se è possibile cercate di mantenere le attività che svolgevate con lui prima dell’arrivo del fratellino e quando non è possibile farlo dategli sempre una motivazione reale e comprensibile. Il primogenito potrebbe mettere in atto dei comportamenti regressivi, per avere le stesse attenzioni del fratellino. Non arrabbiatevi se questo accade, è normale e si tratta di una fase transitoria che passa prima se viene accolta per il bisogno di attenzione che sottende.

È importante non dirgli mai che questi comportamenti non sono ammessi perché lui ora è un bambino grande perché lo fareste sentire in colpa. Gli fareste pensare che era davvero meglio restare piccolo, visto che i piccoli vengono coccolati e non vengono sgridati. Se invece passa il messaggio che anche se è più grande del fratellino qualche volta può ancora essere piccolo potrà sentirsi più libero di proseguire il suo naturale percorso di crescita.

Il bambino più grande potrebbe anche esprimere emozioni ambivalenti nel confronti del più piccolo, anche in questo caso è opportuno accogliere ogni tipo di espressione, senza sgridarlo o giudicarlo ma anzi dirgli che lo si comprende se qualche volta si infastidisce o si arrabbia perché i genitori dedicano più tempo al piccolino di casa.