Come promuovere l’intelligenza situazionale
Tutti gli esseri viventi durante lo sviluppo evolvono funzioni cognitive, sociali, affettive e relazionali al fine di interagire in maniera armonica con l’ambiente circostante. In questo articolo approfondiremo lo sviluppo del bambino nelle varie situazioni. Se vogliamo promuovere l’intelligenza situazionale dobbiamo permettere al bambino di gestire la conoscenza e le novità, con sicurezza e consapevolezza. Questo perché lo sviluppo di un individuo è dato dall’interazione tra i fattori genetici e i fattori ambientali, che “amalgamandosi” generano un individuo unico e irripetibile.
L’intelligenza situazionale
La definizione di intelligenza situazionale ha assunto sfumature e connotazioni diverse in base alle diverse discipline. Dal punto di vista psicologico l’intelligenza situazionale potrebbe essere intesa come la capacità di un individuo di adattarsi dal punto di vista linguistico, degli atteggiamenti e dei comportamenti alle diverse situazioni che si presentano. Il compito di favorire lo sviluppo dell’intelligenza situazionale è affidato in primis alla famiglia e poi alla scuola. Cosa bisogna fare? Certamente bisogna far capire al bambino che non tutti gli ambienti e non tutte le situazioni sono uguali. Si stimola il bambino a rispondere in maniera diversa alle situazioni bloccando la ripetitività comportamentale, che non tiene conto delle novità.
Spieghiamo al bambino che in ogni contesto abbiamo delle regole, che inducono a comportarci in un certo modo. Attenzione! Questo non vuol dire solo essere educati e non è per nulla collegato al concetto di “buona educazione”. Si tratta di insegnare al bambino di fare uso delle conoscenze che possiede e che ovviamente deve mettere in pratica per quel particolare contesto.
Per realizzare tutto questo facciamo vivere al bambino l’ambiente della scuola, del parco, ma anche quello del quartiere, dell’associazionismo e dello sport. Insegniamo al bambino ad utilizzare il linguaggio e il comportamento più adatto al contesto. L’importanza di questa operazione è data dal fatto che il cervello del bambino sviluppa varie abilità, capacità e competenze che sono specifiche di quell’ambiente. Grazie all’adattamento possiamo dare spazio alla sopravvivenza. Come è stato già detto, ogni volta che usiamo una nuova parola, ci comportiamo in maniera insolita, apprendiamo le regole di una situazione particolare, il nostro cervello si plasma e si trasforma. Ed è evidente il cambiamento dell’individuo, lo sviluppo e la sua sopravvivenza.
Con una riflessione personale ad alta voce: forse aveva ragione Darwin, quando affermava che non la specie più forte o più intelligente sopravvive, ma quella che si adatta meglio al cambiamento.