
Dietro i comportamenti: strategie psicoeducative per capire gli studenti

Dietro ogni comportamento c’è un bisogno. Questa è la chiave per capire gli studenti. Invece di focalizzarci solo su ciò che fanno, cerchiamo cosa li spinge ad agire in un certo modo.
Un comportamento “negativo” spesso nasconde insicurezze, noia o difficoltà. Cambiare la comunicazione è fondamentale, domande aperte creano dialogo, istruzioni chiare danno certezza. Se riusciamo, evitiamo di dare ordini o di fare promesse inutili. Ricordiamoci che il nostro modo di interagire influenza profondamente il comportamento degli studenti.
Quando cerchiamo di capire perché uno studente si comporta in un certo modo, è molto utile guardare cosa succede prima, durante e dopo quel comportamento. Facciamo un esempio: se Marco alza la mano per parlare (questo è il suo comportamento), l’insegnante gli fa una domanda (questo è ciò che è successo prima), e Paolo riceve un complimento come “Bravo, hai fatto bene a chiedere!” (questa è la risposta dell’insegnante), allora Paolo sarà contento e continuerà a partecipare attivamente alle attività didattiche.
Purtroppo, nella comunità scolastica, ci troviamo spesso di fronte a comportamenti oppositivi che rendono tutto più complicato sia per i docenti sia per il gruppo-classe.
In questi casi, cambiare il modo di comunicare può davvero fare la differenza. Invece di dire a uno studente “Sei sempre il solito!”, che rischia di farlo sentire sbagliato è molto più utile cercare di capire cosa sta succedendo. Ad esempio, se uno studente disturba i compagni durante le attività didattiche possiamo provare a comunicare in maniera empatica con una domanda più aperta: “Cosa stai dicendo di così importante?”. Questo tipo di domanda invita lo studente a spiegare il suo comportamento, aprendo un dialogo e permettendo di affrontare la situazione in modo più costruttivo.
Cosa c’è dietro quei comportamenti?
Ci possono essere molte ragioni:
- Lo studente non si sente abbastanza considerato o apprezzato.
- Si annoia o non trova interessante l’attività che sta svolgendo.
- Si sente meno capace degli altri.
- Potrebbe avere delle difficoltà di apprendimento.
- Ha difficoltà a comprendere ciò che gli viene chiesto.
- Pensa che un compito sia troppo difficile o troppo lungo.
Quale comunicazione?
È importante fare attenzione a come noi adulti ci comportiamo con gli studenti.
- Non dare ordini vaghi come “Fai il bravo” o usare un tono interrogativo quando si dà un ordine. Anche dare troppi ordini tutti insieme o ripetere sempre le stesse cose senza poi agire di conseguenza non aiuta.
- Dare istruzioni brevi e precise come “Hai 10 minuti a disposizione per comunicare con i tuoi compagni di classe. Dopo ci sarà l’attività didattica.
È importante che gli insegnanti non facciano promesse o minacce che poi non mantengono. Se lo fanno, gli studenti non si fidano più di loro. Come diceva Confucio: una persona saggia non dice mai cose che poi non può fare.