Ansia e depressione: i primi segnali a scuola

Negli ultimi anni, la salute mentale degli adolescenti è al centro di un dibattito sempre più acceso. La scuola, dove gli adolescenti trascorrono la maggior parte del loro tempo, è spesso il primo luogo in cui emergono segnali di malessere, che spesso sfociano in ansia e depressione.

Generalmente, sono proprio gli insegnanti con “una particolare sensibilità” a notare se c’è qualcosa che non va con Marco, Andrea o Giacomo. Questo vuol dire riconoscere eventuali problematiche o disagi.

Ovviamente gli insegnanti svolgono un ruolo fondamentale nel processo di individuazione delle difficoltà degli studenti, ma non dimentichiamo che la valutazione psicodiagnostica è di competenza di professionisti qualificati nel campo della salute mentale.

I primi segnali di ansia e depressione a scuola

I primi segnali di ansia e depressione possono essere difficili da individuare, ma riconoscerli in anticipo è fondamentale per proteggere la salute mentale. In questa breve articolo, esamineremo da vicino questi segnali iniziali, sottolineando l’importanza di comprendere e affrontare tempestivamente queste sfide, per garantire il benessere psicologico dei nostri studenti.

Ecco alcuni segnali:

  • calo nel rendimento scolastico gli alunni possono presentare un calo delle performance didattiche;
  • assenze ripetute: l’alunno si assenta frequentemente e spesso arriva all’abbandono scolastico;
  • isolamento sociale:gli adolescenti tentano di evitare le attività sociali;
  • cambiamenti nel comportamento: facile irritabilità e tendenza all’aggressività;
  • sintomi psicosomatici:i ragazzi lamentano mal di pancia, mal di testa e dolori vari.

Alcuni suggerimenti su come affrontare questa situazione

  1. Mostrare interesse per ciò che l’adolescente ha da dire e prestare attenzione senza interruzioni o giudizi.
  2. Conferire Senso alla loro vita, aiutando gli adolescenti a trovare un senso e un significato nelle loro esperienze di vita.
  3. Creare spazi sicuri, offrendo momenti e luoghi dove gli adolescenti si sentano liberi di parlare senza timore di essere giudicati o ridicolizzati.
  4. Essere disponibili, mostrarsi disponibili a parlare in qualsiasi momento in cui l’adolescente si senta pronto a condividere.
  5. Rispettare i tempi, non forzando la comunicazione se l’adolescente non si sente pronto

Sosteniamo i ragazzi mediante differenti opportunità di ascolto, favorendo esperienze significative dal punto di vista emotivo – motivazionale anche attraverso azioni di empowerment e coaching.