Come si sviluppa l’affettività?

Con il termine affettività si intende lo sviluppo delle emozioni e dei sentimenti umani. Vediamo tappa per tappa come si sviluppano i sentimenti del bambino in base alle fasce d’età.

Lo sviluppo affettivo del bambino è strutturato in passaggi: dal primo attaccamento alla figura materna, il bambino comincerà poco a poco a riconoscere e provare sentimenti nei confronti di altre figure familiari.

Non tutti i bambini sono in grado allo stesso modo di verbalizzare o di mostrare i propri stati emotivi ed i propri sentimenti; spesso, dietro a reazioni violente, rabbiose o di chiusura, possono nascondersi motivazioni importanti.

Le tappe dello sviluppo affettivo

Da 0 a 7 mesi

Le emozioni insorgono durante i primi mesi di vita del neonato. Esse sono da mettere in relazione alla piacevolezza o al disagio provati in base alla soddisfazione o meno dei bisogni primari del bambino. Il bambino percepisce lo stato emozionale del benessere quando questo arriva come soddisfacimento al disagio.

Da 8 mesi

La percezione di essere un sé separato dalla mamma, inizia nel bambino tra il settimo e l’ottavo mese: egli comincia a comprendere di essere una entità diversa alla mamma, dal papà e da tutte le altre figure che popolano la famiglia. Le emozioni istintive dei primi mesi lasciano il posto ai sentimenti come la gioia, la paura, l’angoscia e la rabbia. Il legame con la mamma si fa più consapevole: il bambino inizia a sperimentare il distacco dal suo punto di riferimento certo. Se questo passaggio viene affrontato serenamente, il bambino svilupperà un senso di benessere affettivo che lo accompagnerà nel corso di tutta la vita.

Da 18 mesi

Se il progressivo distacco dalla mamma è avvenuto in modo sereno e consapevole, il bambino avrà potuto quindi sviluppare una delle sue prime convinzioni: la sua mamma è una base sicura da dove partire, sapendo che al rientro è sempre pronta ad accoglierlo con un caldo abbraccio. Se il bambino vuole un gioco che non può ottenere o se desidera essere preso in braccio ma per qualche ragione questo non può avvenire, l’emozione della rabbia può dar l’avvio a un sentimento di impazienza.

Dai 3 anni

Il bambino a questa età, grazie allo sviluppo psico-neurologico, è decisamente più autonomo, anche nelle relazioni affettive: il sistema nervoso e motorio sono quasi completati.

La socializzazione con gli altri bambini fa sì che i sentimenti inizino a essere proiettati anche verso persone diverse dalla propria famiglia. Ecco quindi i primi sentimenti contrastanti: le prime simpatie o antipatie verso coetanei con cui gioca in modo più o meno in sintonia. In questa fase non sono rari gli atteggiamenti aggressivi, come mordere o picchiare gli altri bambini. Di fatto il bimbo non è ancora in grado di controllare i propri stati emotivi.

Dagli 11 anni

È con l’adolescenza che i legami affettivi assumono una forma più simile ai sentimenti degli adulti. L’adolescente inizia a essere attratto sentimentalmente verso i coetanei dell’altro sesso: responsabile di questo nuovo comportamento sono i feromoni e l’assetto ormonale che proprio in questo periodo raggiunge il massimo equilibrio sia nelle ragazze sia nei ragazzi.

Qual è il ruolo dei genitori?

Lo sviluppo affettivo del bambino, di pari passo con quello cognitivo, necessita dell’aiuto e del sostegno dell’adulto, nella forma in cui i genitori rispondono in modo giusto e pronto alle manifestazioni emotive del piccolo, cercando di comprendere quali sono le sue esigenze e comunicando con lui.