ENURESI ED ENCOPRESI….CHE VERGOGNA!

Cosa sono enuresi ed encopresi, possibili cause sia organiche che psicologiche.

Enuresi, cos’è?

L’ enuresi è il volontario o involontario rilascio ripetuto di urina nei vestiti o a letto in momento in cui il bambino dovrebbe aver acquisito questa capacità.

L’enuresi è primaria quando non è mai avvenuto il controllo degli sfinteri (diagnosticabile solitamente dopo i 4 anni) o secondaria quando è presente una regressione (diagnosticabile dai 5 agli 8 anni). Per quanto riguarda la frequenza l’enuresi può essere quotidiana, settimanale o saltuaria. Mentre, per quanto riguarda il momento della giornata nella quale avviene l’espulsione incontrollata dell’urina, può essere diurna, notturna o mista.

È bene pertanto impegnarsi a risolvere tale disturbo in maniera veloce e radicale, per evitare al piccolo e ai suoi familiari continue frustrazioni.

Cause organiche

Possono essere presenti anomalie anatomiche e funzionali della vescica; disfunzioni del tratto genito urinario; infezioni delle vie urinarie; ma anche disturbi del sonno, per cui lo stimolo ad urinare non riesce ad interrompere il sonno eccessivamente profondo del bambino. L’enuresi notturna viene associata anche alla carente produzione notturna dell’ormone antidiuretico (ADH- antidiuretic hormone) da parte dell’ipotalamo. Ormone che riduce la diuresi durante la notte.

Cause psicologiche

Il benessere o il malessere interiore influenzano notevolmente il controllo sfinterico sia delle feci sia delle urine, tanto che negli animali e negli esseri umani la paura ed altre emozioni intense non solo negative, ma anche positive, possono alterare questo controllo. Da ciò l’espressione “farsela addosso per la paura” ma anche “scompisciarsi dalle risa”.

Interventi consigliati

Evitare di rimproverare o colpevolizzare il bambino per questo involontario disturbo.

Fare cenare il bambino la sera molto presto o comunque qualche ora prima di metterlo a letto

È bene inoltre che i genitori, a turno, facciano fare la pipì al bambino nel vasino, almeno due-tre volte durante la notte, negli orari nei quali egli di solito si bagna.

L’encopresi,cos’è?

L’ encopresi è la defecazione regolare ed incontrollata nei vestiti o in altri luoghi non appropriati in un soggetto di età superiore ai 4 anni. Esistono un’encopresi primaria, quando il bambino non ha ancora raggiunto un buon controllo dello sfintere anale. Ed un’encopresi secondaria, quando, dopo un periodo più o meno lungo di controllo delle feci, il bambino ritorna a sporcarsi.

Sia l’enuresi che l’encopresi, possono interferire con la serenità psicologica. Spesso, infatti, sono causa di situazioni di disagio ed ansia.

I bambini che hanno questi problemi tendono a vergognarsi arrivando ad evitare situazioni che possono imbarazzarli limitando, così la propria vita sociale. Alla base di questi disturbi possono esserci fattori di tipo emotivo, ma occorre prima di tutto sottoporre il bambino ad un esame medico approfondito per escludere tutte le possibili cause di natura organica

CAUSE ORGANICHE

Una causa “banale” può essere quella che si riscontra in bambini che soffrono di stitichezza o che presentano ragadi o altre lesioni a livello anale. In questi casi si innesta spesso un circolo vizioso: il bambino, a causa della stitichezza avverte notevole dolore durante la defecazione, per cui cerca di trattenere al massimo le feci; ciò aumenta la consistenza di queste e, quindi, si accentua il dolore del piccolo durante la defecazione. Il dolore provato, a sua volta, aumenta la repulsa del bambino verso questa funzione fisiologica.

CAUSE PSICOLOGICHE

Molto spesso il disturbo è l’espressione di una grave disarmonia nelle relazioni del bambino con i propri genitori. In questi casi è frequente il riscontro di dinamiche familiari conflittuali e stili affettivo-educativi inadeguati. L’enuresi e l’encopresi, talvolta, sono segnali che indicano dei momenti di difficoltà psicologica talvolta associata e conseguente ad eventi della vita quotidiana, quali: la nascita di un fratellino, l’inserimento a scuola, il cambiamento di scuola, un trasloco, la separazione dei genitori, un periodo prolungato di ospedalizzazione, la morte di un genitore o di un familiare

Trattamento

Un trattamento può essere di tipo farmacologico o di tipo psicologico.  Importante è non barricarsi dietro possibili giustificazioni o procrastinazioni.