Film e serie tv possono aiutarci nell’affrontare eventi difficili?

Film e serie tv possono aiutarci nell’affrontare eventi difficili?

I film, le serie tv, i prodotti audio-visivi e artistici in generale permettono di allontanarci, anche se per poco tempo, dalla realtà e immergerci in una nuova storia. Un film, come anche una serie TV, può diventare un mezzo attraverso cui le persone riflettono, un modo per interpretare la realtà. Altre volte permettono di immedesimarsi in storie o personaggi vicini a noi e, attraverso questi, sublimare preoccupazioni, ansie, paure. Fornire allo spettatore immagini e racconti di mondi reali o fittizi che possono costituire uno specchio della realtà in cui vivono o degli eventi che stanno attraversando può aiutarli a concentrarsi su alcuni aspetti essenziali della vita o del mondo che li circonda[1].

Il cinema, in tal senso, può avere un ruolo catartico

Attraverso la catarsi è possibile allontanare dalla mente sensazioni negative. Immedesimarsi in personaggi di finzione consente di liberarsi da emozioni negative attraverso quelle altrui. Davanti ad una rappresentazione di eventi passati o presenti, le situazioni problematiche e i conflitti possono essere rivissuti ed elaborati. In psicologia, la catarsi fa riferimento ad una strategia terapeutica. Attraverso di essa, è possibile liberarsi da forti emozioni e dalle tensioni conflittuali che ostacolano la crescita. Può rappresentare così un processo attivo di costruzione di senso.

Il sociologo Edgar Morin descrive il cinema come uno “specchio antropologico” della natura umana[2], “capace di generare nello spettatore una percezione che si muove in una sorta di doppia coscienza: una illusoria (di identificazione con la storia narrata nel film) e una reale (la parte dello spettatore che rimane ancorato alla sua effettiva quotidianità)”[1]. Le emozioni che la pellicola susciterà in lui gli permetteranno di effettuare una “metamorfosi cognitiva”[2].

La scelta di guardare un determinato film o una serie tv, quindi, può non essere del tutto casuale.

Durante la pandemia COVID-19, la paura e l’angoscia del non sapere cosa stava succedendo e cosa sarebbe successo in futuro ha portato le persone ad adottare comportamenti peculiari nel tentativo di contenere tali emozioni. Tra questi vi è la decisione di guardare film o serie TV legate ai temi della pandemia, dell’epidemia, del contagio. Testoni, Rossi, Pompele, Malaguti e Orkibi (2021), a tal proposito, hanno sviluppato una ricerca per comprendere meglio la possibile funzione psicologica che il cinema può avere durante momenti di una crisi acuta e diffusa come quella causata dalla pandemia. L’obiettivo della ricerca è stato quello di comprendere perché alcune persone, durante la fase più delicata della pandemia, ovvero durante il lockdown, hanno deciso di guardare film o serie TV in cui erano rappresentate situazioni di contagio, epidemia o rischi per la salute delle persone[1].

Dai risultati emergono 4 aree tematiche, relative ai motivi che hanno spinto le persone a guardare questo tipo di film o serie TV.

La prima area riguarda la diminuzione dell’incertezza. Film e serie TV sono diventate un mezzo attraverso cui le persone comprendevano e interpretavano la realtà, per capire cosa stesse succedendo, trovare informazioni utili e una spiegazione agli eventi, legati alla pandemia, attraverso i film.

La seconda area era relativa al tentativo di diminuire o esorcizzare l’ansia crescente che stavano esperendo durante il lockdown. Guardare film o serie TV di epidemie o contagi era una strategia per evitare il panico, in quanto prodotti di fantasia o perché era possibile conoscerne gli esiti.

La terza area riguardava l’identificazione e la catarsi. Guardare una persona attraversare la stessa situazione che lo spettatore stava affrontando, anche se estremizzata, permetteva di identificarsi con il protagonista e vedersi rappresentato. Inoltre, tale identificazione ha, appunto, una funzione catartica, con l’effetto di una profonda liberazione da ansie e preoccupazioni. Tale dinamica permette di accettare il presente e l’incertezza della situazione emergenziale.

Infine, l’ultima area riguardava le persone che causalmente si sono imbattute in film del genere pandemico e che, data la similarità con la realtà che stavano vivendo, hanno deciso di guardare. In alcuni casi tale visione li ha aiutai a comprendere meglio la situazione, in altri ha generato sentimenti di ansia.

Il cinema e le produzioni audio-visive possono quindi diventare mezzi per gestire l’ansia e l’angoscia.

Attraverso di essi è possibile conoscersi meglio e comprendere la realtà che ci circonda. Il cinema e le serie TV possono diventare strumenti per fronteggiare eventi difficili, poiché permettono allo spettatore di allontanarsi dalla propria realtà ed entrare in un mondo di fantasia che può fornire spunti per liberarsi dalle emozioni negative, oppure semplicemente per intrattenersi.

Bibliografia

[1] Testoni I., Rossi E., Pompele S., Malaguti I. e Orkibi H. (2021). Catharsis through Cinema: An italian qualitative study on watching tragedies to mitigate the fear of COVID-19. Front. Psychiatry, 12:622174. doi: 10.3389/fpsyt.2021.622174

[2] Morin E. (2016). Il cinema o l’uomo immaginario [Cinema of the immaginary man]. Milano: Raffaello Cortina Editore.