Gruppo di sostegno nel Post-adozione

Il gruppo di sostegno ai genitori adottivi è una delle modalità di lavoro più diffuse ed efficaci nel post-adozione.

Nel lavoro sociale i gruppi di sostegno non terapeutici rappresentano una modalità diffusa dell’agire socio-assistenziale indirizzata a persone del territorio che incontrano le stesse difficoltà o problematiche e che dunque si riuniscono per confrontarsi, per condividere emozioni e stati d’animo e per cercare insieme di raggiungere un medesimo obiettivo.

Il gruppo di sostegno è parte delle attività finalizzate ad accompagnare e sostenere la formazione della famiglia adottiva e il raggiungimento di una condizione di benessere da parte di ciascuno dei suoi componenti. 

Nel gruppo dedicato ai genitori adottivi nel post-adozione, viene affrontata una realtà che è sostanzialmente diversa rispetto a quella proposta dagli operatori psicosociali nelle fasi precedenti del percorso adottivo.

Nel caso dell’adozione internazionale, per la maggior parte delle volte, il provvedimento adottivo viene emanato dall’autorità estera competente e diviene efficace nel nostro Paese all’arrivo del minore. 

Ciò significa che non è previsto un anno di affidamento preadottivo per cui gli aspiranti genitori diventano a tutti gli effetti il padre e la madre del minore adottato.

Si tratta di un aspetto importante da considerare perché il bambino sino ad allora soltanto immaginato diventa figlio della coppia e porta con sé le difficoltà, le aspettative, i desideri, i bisogni che si manifestano nella vita familiare e chiedono di essere ascoltati. 

 L’incontro effettivo e la condivisione della quotidianità con il figlio venuto da lontano ha dunque un forte impatto emotivo sui genitori che per quanto lo abbiano aspettato e fortemente desiderato, e per quanto si siano impegnati ad accoglierlo nel migliore dei modi possibili, devono comunque imparare a fare spazio dentro di loro per iniziare a costruire un legame di attaccamento e di appartenenza i cui risultati non sono affatto scontati.

Il primo e importante ostacolo da superare riguarda spesso il sentimento di estraneità che accomuna gli adulti e il bambino per cui dopo l’entusiasmo iniziale dell’arrivo a casa, i primi contatti potrebbero svilupparsi con difficoltà poiché per entrambi la realtà può essersi rivelata molto diversa rispetto a quanto immaginato.

La necessità di un sostegno consistente sia sul piano sociale che psicologico diventa dunque essenziale a partire dai primi momenti di incontro e non si esaurisce con questi ma cresce in base alle diverse età della vita che il nucleo si trova ad affrontare.