I SENSI DI COLPA DELLE MAMME

Le mamme vivono spesso sensi di colpa legati al coniugare il proprio ruolo e quello di donna e compagna. Che impatto ha tutto ciò sul bambino?come aiutare una mamma a vivere la maternità serenamente?

Spesso i sensi di colpa assalgono le mamme. Esse sono combattute tra il pensiero di ciò che sembra la condizione migliore per il proprio bambino e ciò che ci sembra il meglio per sè. A volte il lavoro non è la soddisfazione principale della propria vita, ma una donna talvolta non può farne a meno per il sostentamento economico della famiglia. Nelle situazioni in cui il lavoro è vissuto male e si preferirebbe, restare a casa con il bambino, più che il senso di colpa si vive soprattutto un senso di ingiustizia. In tal caso una donna non si sente una buona mamma e neanche una efficiente lavoratrice. A volte una donna desidera riprendere la propria attività lavorativa, sente la mancanza del ruolo produttivo. Ed anche in questo caso, le emozioni che si provano sono negative, in conseguenza dei sensi di colpa. Spesso, la maternità, spinge la donna a caricarsi eccessivamente. Da una parte ci sono le aspettative, dall’altra i sensi di colpa, propri o indotti da altri, che finiscono per rovinare alcune fasi di questo percorso.

QUAL è L’ORIGINE DEL SENSO DI COLPA?

Accade infatti che i sensi di colpa delle mamme, soprattutto delle neomamme, si possano definire indotti da:

  • altre persone
  • situazioni esterne

I famosi consigli non richiesti, qualunque “incursione” di altre persone rischia di diventare fonte di stress.

La fragilità di una neomamma è palpabile, ha bisogno di tempo per trovare e ritrovare una nuova dimensione, così come è fondamentale ristabilire dei nuovi ritmi e routine familiari, ecco perché tante volte prima di parlare, è bene cercare di essere empatici con chi abbiamo di fronte.

In questi casi diventa importante che ogni mamma  ascolti innanzitutto se stessa.

Poi è importante che ascolti il proprio bambino. Comprendere cosa gli rimanda il proprio figlio,come essere unico.

L’impatto del senso di colpa

I sensi di colpa hanno un impatto negativo sul piccolo e la relazione tra la mamma e il bambino. Già solo il fatto che una mamma si ponga domande in merito al suo modo di essere mamma la rende una supermamma.

Ecco i più diffusi sensi di colpa delle mamme:

1. Non allattare

La scelta di non allattare talvolta è fatta in maniera consapevole, come male minore,per una serie di motivi.  L’importante è che una mamma non si senta di serie b solo perché non allatta.

2. Usare la Tv come babysitter

Non ha senso sentirsi in colpa per far vedere la tv ai piccoli mentre si cucina o in momenti di effettivo bisogno. Ci saranno dei giorni in cui i bimbi non guarderanno tv, e ci saranno giorni in cui la guarderanno per più tempo. Meglio usare la tv come babysitter per un’ora che creare grandi tensioni in casa.

3. Cucinare in maniera non troppo sana

Quello che conta è la frequenza. Se una volta al mese ci si concede uno strappo alla regola non succede nulla.

4. Non giocare abbastanza con il proprio bimbo

Sicuramente ogni mamma ha delle attività preferite, degli hobbies, dei talenti personali. Proponiamo ai bambini di fare i “nostri” giochi, di collaborare nelle attività che più ci piacciono. Per i bambini è importante giocare, ma è altrettanto gratificante “fare” qualcosa con noi, sentirsi parti attive di un’attività in cui la mamma collabora serenamente. 

 
5. Sentirsi bene quando si è senza il bambino

Quante volte ci si annulla come donne dopo il parto, la maternità assorbe ogni energia, ci si dimentica di volersi bene, ci si trascura in nome di una cura più importante in quel momento. Ma arriva un tempo in cui rimettere l’ago della bilancia nel centro, in cui trovare il giusto equilibrio tra l’essere mamma e l’essere donna ciò normalmente accade quando una donna riprende a lavorare.

Conclusioni

Una neomamma,in conclusione, vive quasi quotidianamente dei sensi di colpa,ed è importante che trovi un ambiente accogliente,non giudicante al fine di evitare il rischio di incorrere in psico-patologie.