Il ciuccio tra me e mio figlio

Il ciucciotto è uno strumento che spesso diventa croce e delizia in una relazione genitore figlio. Farò bene a darlo?quando è il momento di toglierlo? se lo tolgo il bimbo va in frustrazione. Queste sono solo alcune delle domande che i genitori riportano e che gli fanno sperimentare un senso di incompetenza.

Premessa

Leggere il proprio bambino è uno dei compiti più complessi per un genitore. I genitori spesso si pongono maggiormente sul “fare” a discapito del “sentire” la genitorialità, come relazione continua e nutriente dove imparare a so-stare.

ciuccio: come inserirlo in una relazione genitore/figlio

Uno dei tanti argomenti a me cari è l’uso del ciuccio, croce e delizia dei neogenitori. L’uso del ciuccio necessita di una tecnica di suzione diversa rispetto al seno, ecco perché alcuni bambini finiscono per confondersi, rendendo la suzione alla mammella inefficace e quasi sempre dolorosa.
Numerosi studi evidenziano l’influenza di tale pratica sulla relazione tra genitori e figli. Il ciuccio, secondo alcuni studi, potrebbe rappresentare una barriera alla comunicazione emotiva tra bambini e adulti, influenzando negativamente la formazione del loro legame.

Inoltre, potrebbe rappresentare un serio ostacolo al sereno sviluppo di un legame emotivo tra madri e figli, turbando alle basi la manifestazione di questa importante relazione.
Mettere un ciuccio in bocca al nostro bambino equivale a dire “Siccome faccio fatica a comprendere i tuoi segnali di pianto, preferisco non ascoltarli”, “Non riesco a consolarti, meno male che hanno inventato il ciuccio!”.
Diventa importante che i genitori si sentano competenti, molto più di un “tappo”  di gomma.

Ciuccio, pupazzo o copertina

Spesso i piccoli ricorrono all’abitudine di tenere perennemente il ciuccio in bocca, stringere un pupazzo di pezza o la copertina di Linus per consolarsi e alleviare lo stress di ogni nuova situazione. Questi atteggiamenti compaiono intorno al primo anno d’età per poi scomparire pian piano verso i quattro anni, quando il bimbo acquisisce più sicurezza e autonomia. Non mettiamo fretta al bambino, aiutiamolo invece a fare a meno di queste abitudini nei momenti in cui ne ha meno bisogno (offrendogli un’ attività interessante, o distogliendo la sua attenzione), cerchiamo di fargli lasciare i suoi oggetti di salvataggio mentre è impegnato a giocare, sarà lui piano piano a cercarli sempre di meno. E se riesce a stare tutto il giorno senza, ricompensiamolo, non con un giocattolo, ma lodando la sua capacità.

Conclusioni

All’interno di una relazione genitore/figlio spesso il genitore vive sensazioni di smarrimento: quando è il momento giusto per togliere il ciuccio? In questi casi diventa importante che il bambino si senta visto nel suo bisogno e non in un’età anagrafica “giusta” per raggiungere questo risultato. Quindi, genitori, provate sempre più a stabilire una relazione solida con vostro figlio affinchè si giunga con serenità al raggiungimento di questo risultato.