Il Complesso di Caino

Secondo la Bibbia, Caino e Abele sono i primi figli dell’Umanità, nati da Adamo ed Eva una volta che questi vennero cacciati dal Giardino dell’Eden. Caino fu primogenito e si dedicò alla coltivazione della terra; poi nacque Abele, che invece si dedicò alla pastorizia.

Dopo un po’ di tempo, Caino offrì a Dio i frutti della terra e anche Abele scelse di fare un’offerta a Dio, sacrificando i primogeniti del suo gregge. Questo, provocò la forte gelosia di Caino, che decise di uccidere il fratello, venendo poi punito da Dio.

Si fa riferimento a Caino quando si parla di rivalità tra fratelli e di gelosia per i fratelli minori. Fu proprio uno psicoanalista, Charles Baudouin (1893-1963), a creare questo tipo di associazione, fra il racconto biblico e una dinamica, quella fraterna.

Si parla quindi di “Complesso di Caino” per richiamare quell’insieme di sentimenti, spesso ambivalenti e contraddittori, che il primogenito vive quando si trova a fare i conti con l’arrivo del fratellino o della sorellina.

Entrambi i genitori cominceranno a mostrare maggiore attenzione e protezione al nuovo membro perché è il più giovane, di conseguenza il fratello maggiore si sentirà ignorato o rifiutato. I bambini piccoli capiscono che alcuni privilegi di cui avevano goduto fino a quel momento sono stati concessi al nuovo membro. Inizia così questo complesso che può svilupparsi ed evolversi dall’infanzia all’adolescenza o alla prima età adulta.

La caratteristica principale di questo complesso è l’eccessiva gelosia concentrata sul fratello con cui si è in competizione o in rivalità. Di solito si parla dei fratelli più anziani che affrontano i loro fratelli più giovani, ma questa non è una regola fissa, quindi è un complesso che può svilupparsi in tutti i soggetti coinvolti indipendentemente dalla loro età.

Il complesso di Caino è sempre associato alla fase dell’infanzia, ma non è da escludere la possibilità che si sviluppi durante la pubertà o l’adolescenza. In questi casi i conflitti tra fratelli e sorelle possono derivare da questioni quali il rendimento scolastico, la condivisione d’interessi con i genitori, i talenti o anche abilità come l’intelligenza.