Il ritiro degli Hikikomori: caratteristiche della famiglia
Il ritiro sociale messo in atto da un adolescente hikikomori ha radici sia personali che familiari.
Innanzitutto, i cambiamenti della società attuale hanno portato mutamenti nelle relazioni tra genitori e figli.
L’attenzione infatti è posta sul figlio, per il quale si mobilitano tutte le risorse per non fargli mancare nulla. Questo discorso, in una società fortemente orientata all’accettazione sociale e ai like ricevuti, si traduce in una forma di ostentazione del benessere materiale. Questi comportamenti, ovviamente, sono a discapito di quello affettivo e funzionale.
Spesso, l’atteggiamento adottato dai genitori, soprattutto dei figli adolescenti, è dettato dal lassismo, in contrapposizione a quello autoritario subito.
Ci si comporta “dando tutto ciò che non si è avuto “, idealizzando il concetto che il miglioramento della vita e delle relazioni sia dettato dal possesso delle cose.
I genitori moderni si caricano di ansia perché vorrebbero proteggere i propri figli dalle frustrazioni e dalle difficoltà quotidiane.
Così facendo, attuano comportamenti che non favoriscono l’indipendenza. Al contrario, solitamente la madre, più presente e iperprotettiva, cancerizza la dipendenza e asseconda le continue richieste del figlio, compreso il ritiro sociale.
Altra caratteristica tipica del genitore degli hikikomori è l’aspettativa. Spesso si investono i propri figli del personale desiderio di realizzazione, con aspettative molto alte e talvolta irrealistiche.
I genitori, così, scelgono le scuole migliori, vogliono che i figli primeggino in campo sportivo e scolastico, che si distinguano dai coetanei grazie al successo. Sostengono che la realizzazione del figlio sia l’accettazione sociale del loro buon lavoro di genitore capace.
Il ruolo genitoriale è di accompagnamento al benessere personale e all’indipendenza economica ed affettiva. I figli hanno propri desideri ed emozioni, che devono essere ascoltati e accolti, affinché si sviluppi in loro autostima e fiducia.