Il ruolo dei social media nei disturbi del comportamento alimentare (DCA)

Social media e pressione sociale

Viviamo in una società in cui l’aspetto fisico di una persona rappresenta un parametro di giudizio e discriminazione.


Ciò che accade offline si riversa e amplifica attraverso i social media, dando vita ad un vero e proprio fenomeno socio-culturale. Abbiamo già parlato dell’ideale di bellezza patinata e irraggiungibile che spopola sui social network, il costante confronto con questo modello di perfezione provoca insoddisfazione e in alcuni casi dismorfia.

L’influenza dei social media

La conferma viene da una ricerca australiana pubblicata sull'”International Journal of Eating Disorders“.
L’indagine ha studiato la correlazione tra permanenza sui social e DCA. É emerso che gli adolescenti che trascorrono molto tempo sui social hanno maggiore probabilità di sviluppare disturbi del comportamento alimentare.
Il 51,7% delle ragazze e il 45% dei ragazzi intervistati ha manifestato comportamenti alimentari disordinati. I social più pericolosi sono quelli che si basano su una comunicazione di tipo prettamente visuale, come Instagram e Snapchat.

Il pericolo degli hashtag

Il web non costituisce solo un pericolo, ma anche un punto di ritrovo e aggregazione per chi soffre di disturbi alimentari. Infatti nel corso degli anni sono nati hashtag e community che condividono immagini, contenuti e consigli disfunzionali per raggiungere l’ideale condiviso di magrezza e perfezione. Alcuni di questi sono #meanspo, #thinspo, #thighgap, #thininpiration, #ana, che corrispondono ad immagini di corpi esili ed emaciati inneggiati come esempio di forza di volontà e determinazione.

L’aiuto dai social

Per fortuna i social non sono soltanto un esempio negativo, ma hanno avviato numerose iniziative sia dall’alto che parte degli utenti per contrastare i comportamenti disfunzionali e i DCA.

Per prima cosa le piattaforme hanno dichiarato guerra agli hashtag e ai contenuti dannosi censurandoli. Inoltre hanno veicolato attraverso i gruppi e le community che incitano ai DCA messaggi di supporto e informazioni sulla sana alimentazione e sullo stile di vita corretto.

Sono nate delle community virtuali positive che combattono i disturbi del comportamento alimentare che funzionano come “terapie di gruppo”. Accolgono e sostengono i nuovi membri accompagnandoli nel loro percorso, dandosi forza l’un l’altro, e divulgando informazioni preziose per uscire da questa problematica.

Esistono infine i “Profili recovery” che raccontano la storia di chi ce l’ha fatta a sconfiggere i disturbi alimentari. Questi testimonial spontanei della guerra ai DCA incarnano un esempio positivo di forza e determinazione e di bellezza sana, realistica e autentica.

Abbiamo visto quanta importanza rivestono i media e il web nella percezione del mondo e di noi stessi. La tecnologia è tuttavia una trasposizione del nostro tessuto socio-culturale. Appare fondamentale educare i nostri giovani all’amore e al rispetto per sé stessi e per gli altri, nella consapevolezza che il corpo è solo un piccolo tassello della meravigliosa complessità e ricchezza di ogni individuo.