Integrazione sensoriale: cosa fare quando è deficitaria

Perché è importante e cosa possono fare gli educatori per supportare chi ha una scarsa integrazione sensoriale?

L’integrazione sensoriale è un processo che organizza le informazioni provenienti dai sensi (gusto, vista, udito, olfatto, movimento, gravità, posizione). Facciamo un esempio: quando mangiamo un cibo, al cervello arrivano diverse informazioni dal sapore, dalla vista, dall’odore e così via…

Ecco che l’integrazione sensoriale permette di mettere insieme questi dati producendo l’esperienza di noi che mangiamo. Grazie a questo processo, si interpretano e si organizzano queste informazioni in modo soggettivo, guidando quindi i comportamenti in modo funzionale e adattivo.

Cosa succede se questo processo è deficitario?

Quando il flusso delle sensazioni che arrivano è disorganizzato, come un vigile che non riesce a dirigere il traffico, allo stesso modo non si riesce ad organizzare il flusso di informazioni. E’ così che si crea un ingorgo. Ha origine una percezione distorta del mondo che può causare, a sua volta, difficoltà sul piano emotivo-comportamentale. Anche l’apprendimento può risultare difficile. Un bambino, ad esempio, potrebbe non rispondere ad una consegna verbale soltanto perché l’informazione si perde nel tragitto verso il cervello e non può essere utilizzata per organizzare il comportamento. Questo può avere un impatto sullo sviluppo socio-emotivo del bambino, il quale potrebbe essere disorientato ed insicuro (dato che percepisce il mondo in modo diverso dagli altri).

Quali sono i suggerimenti utili per gli educatori?

  • è bene che il bambino faccia esperienza di situazioni che lo aiutino a organizzare al meglio il proprio cervello, attraverso l’utilizzo di materiali diversi e gioco libero;
  • bambini iposensibili o ipersensibili necessitano di attenzioni diverse. Osservare il comportamento dei bambini è importante per capire quali sono gli stimoli che il bambino sopporta di meno o di più;
  • creare contesti sensorialmente adeguati alle esigenze del bambino;
  • non dimentichiamo mai l’importanza di sostenere il bambino da un punto di vista emotivo, aiutandolo a comprendere ciò che per lui è difficile da capire;
  • fare riferimento sempre ad un intervento specialistico che sia generalizzabile in tutti i contesti del bambino.