La sindrome dell’impostore: se il comportamento è Fake

sindrome dell'impostore


Le prime osservazioni sul fenomeno della sindrome dell’impostore risalgono alla fine degli anni 70 del 900 in America.

Essa si manifesta prevalentemente con una sensazione di disagio psicologico in cui una persona non si sente meritevole del successo raggiunto, con conseguente rimorso.

Secondo le psicologhe Clance e Imes, infatti, nella sindrome dell’impostore, l’individuo si sente incompetente ed inadeguato riguardo allo status in cui vive (ad esempio professionale).

Attribuisce, inoltre, il raggiungimento di un risultato positivo a cause esterne, come la fortuna o una sovrastima di se da parte degli altri.

La definizione di impostore rimanda al senso di colpa vissuto e amplificato, che non consente di godere della gratificazione. Da ciò ne derivano comportamenti atti ad evitare di essere smascherati.

Il malessere è legato prevalentemente alla scarsa valutazione di se: l’autostima e l’immagine di se stessi sono costellate di aspetti negativi e svalutanti, a cui si aggiunge solitamente ansia e paura di fallire.

Colui che si sente un impostore, in realtà ha la tendenza ad essere troppo critico su se stesso e spesso, ha alle spalle, genitori giudicanti e competitivi.

Nell’era digitale, la situazione si complica: spesso la condivisione sui social di un successo, genera nell’osservatore la capacità di non analizzare la situazione nel complesso. Il risultato sembra essere stato raggiunto dall’altro con estrema facilità, mentre per noi tutto è così irrangiungibile e complicato. Al contrario, se non ci si facesse sopraffare dalla sindrome, guarderemmo il successo altrui, come frutto di impegno e sacrificio, proprio come per noi.

Dalle recenti ricerche su questo fenomeno, si evidenzia che molte persone hanno fatto, almeno una volta, esperienza di inadeguatezza, soprattutto di fronte a delle sfide impegnative. Il raggiungimento del successo, ovviamente, non dipende da tali pensieri negativi. Esso invece è dettato da motivazione e rimodulazione cognitiva sulle proprie reali capacità e competenze.