La valenza psicoeducativa del metodo Montessori

Mai aiutare un bambino mentre sta svolgendo un compito nel quale sente di poter avere successo.

Maria Montessori

Lo sviluppo del bambino abbraccia l’istruzione e l’educazione. Educare secondo il metodo montessoriano significa dare al bambino o all’adolescente un “raggio di sole“, che può fornire luce e calore. Quando parlo di “raggio di sole” intendo il valido supporto psicopedagogico che l’educatore può offrire.

Maria Montessori è stata una pedagogista di fama mondiale del Novecento ed ideatrice delle “Case dei Bambini”. A mio avviso ha lasciato dietro di sé un’eredità psicopedagogica indescrivile.

La studiosa ha delineato quattro piani di sviluppo: piano dell’Infanzia (0-6 anni),piano della fanciullezza (6-12 anni), piano dell’adolescenza (12-18 anni) e piano dell’età adultà(18-24 anni). In tabella se ne riporta un breve schema rielaborato.

Da questo approccio evolutivo ne deriva la valenza psicoeducativa del metodo, che intende educare attraverso la “mente assorbente” del bambino e la considerazione olistica dell’educando.

La valenza psicoeducativa del metodo Montessori

Maria Montessori si è interessata di sviluppo infantile con uno sguardo psicoeducativo progressivo (si pensi ai quattro tipi di piani di sviluppo) e agli interventi specifici, partendo sempre dai bisogni di ciascun bambino.

Il metodo montessoriano si ispira anche agli studi di medicina e di neuropsichiatria compiuti dalla pedagogista. Secondo Maria Montessori, il maestro prepara l’ambiente di apprendimento, dà spunti e incentivi culturali, ma evita di essere invadente.

Nelle parole della Montessori sembra di rileggere il pensiero di Philippe Meirieu (uno dei più noti pedagogisti francesi), il quale rivendica la specificità dello sguardo pedagogico non giudicante. Meirieu, come la Montessori appare orientato a scoprire le potenzialità della persona, durante il percorso di crescita e di sviluppo.

Il metodo montessoriano è un vero e proprio metodo di vita, perchè ci insegna a dare e a fare il necessario, affinché il bambino possa poi agire da solo (Montessori,1935).

Riscrivere il pensiero di Maria Montessori in chiave moderna significa stimolare il bambino a trovare dentro di sè quel “tesoro nascosto“, ossia quelle ricchezze fisiche e mentali che ciascun individuo ha e che molto spesso non si vedono.