L’agire inclusivo nei contesti educativi

Il vero viaggio di scoperta non consiste nel trovare nuovi territori, ma nel possedere altri occhi, vedere l’universo attraverso gli occhi di un altro, di centinaia d’altri: di osservare il centinaio di universi che ciascuno di loro osserva, che ciascuno di loro è.
(Marcel Proust
)

L’agire inclusivo nei contesti educativi richiede gli sforzi coordinati non solo del team docente, ma dell’intera istituzione scolastica. A tal proposito il Decreto legislatico 96/2019 declina il principio di accomodamento ragionevole, intendendo gli adattamenti di varia natura che bisogna predisporre per le persone con particolari bisogni educativi, affinchè possano godere ed esercitare i diritti umani e le libertà fondamentali.

Se la logica dell’accomodamento ragionevole richiede il pensiero flessibile e la capacità di rimodulazione psicoeducativa, l’agire inclusivo mira a creare spazi di conoscenza, ricchi di esperienze, scoperte e relazioni.

In sintesi, l’agire inclusivo nei contesti educativi rimanda a tutto quanto indicato nell’ Index for Inclusion.

L’agire inclusivo nei contesti educativi e l’index for Inclusion

L’Index for inclusion è un volume curato da Booth e Ainscow e pubblicato nel 2000. Rappresenta una guida per le organizzazioni formative e non, che intendono promuovere culture, politiche e pratiche inclusive. Nel volume sono indicate le azioni che bisogna implementare per aprire le finestre psicologiche, secondo la logica inclusiva.

Si riporta un’analisi ermeneutica di alcuni principi dell’Index:

  • occorre valorizzare tutte le persone allo stesso modo;
  • è necessario rivedere le culture,le politiche e le pratiche, per rispondere in maniera adeguata ai bisogni di ciascuno;
  • bisogna abbattere le barriere all’apprendimento;
  • è fondamentale creare dei facilitatori di varia natura per migliorare la qualità della vita delle persone;
  • diventa necessario creare una sinergia di intenti tra le varie agenzie e la comunità territoriali, anche attraverso una progettazione e un’azione complementare.

I principi di cui sopra rimandano ad una “sensibilità“, che ci fa entrare in contatto con tutti gli esseri viventi. Una sensibilità che ci permette di trovare in ogni persona quella particolare corda e di farla vibrare all’infinito,secondo la propria frequenza.