
L’atelofobia: una paura subdola con risvolti sociali

Una delle fobie sociali poco riconosciuta ma largamente diffusa è l’atelofobia.
Essa nasce dalla paura di commettere sempre errori e di conseguenza non essere all’altezza delle situazioni e degli altri.
La differenza con la sindrome dell’impostore sta nell’azione stessa.
In quest’ultima patologia, la vittima non si riconosce meritevole del risultato o del successo ottenuto, mentre nell’atelofobia, per paura di sbagliare non agisce.
Le manifestazioni più evidenti, oltre al non fare nulla di fronte ad uno stimolo, sono l’ansia e il panico, la cui esasperazione porta all’isolamento sociale.
Nelle prime forme, l’atelofobia crea uno stato di stress, dovuto all’anticipazione cognitiva del senso di inadeguatezza.
La scarsa stima di sé e delle proprie capacità gioca quindi il ruolo di manipolatore dei pensieri negativi, che si amplificano e riverberano in diversi contesti quotidiani.
Il leit motiv ansioso ingigantisce inoltre anche le conseguenze dell’eventuale comportamento, virando ovviamente verso l’aspetto disastroso.
Un punto cruciale da tenere in considerazione è che il desiderio di essere perfetti si sostituisce alla ricerca dell’efficienza.
La vittima, quindi, per voler sembrare decisamente all’altezza del compito da eseguire si lascia trasportare dal senso del controllo al punto da paralizzarsi.
Ed ecco che l’atelofobo comincia il suo stato di agitazione che nel tempo lo porta poi ad evitare continuamente le sfide quotidiane.
Ciò che inoltre sono seriamente compromesse, sono le relazioni affettive e lavorative: non c’è fiducia nell’’assegnare un compito, non ci si può contare, portando così a forme di isolamento.
Un’esperienza psicologica funzionale di riconoscimento delle proprie capacità e potenzialità rappresenta il primo passo verso una reale lettura della realtà e del compito da svolgere.
C’è, quindi, in ogni situazione non solo margini di errori, ma soprattutto di miglioramento personale.
“La perfezione non esiste…Perché ogni imperfezione è diversità…Possiamo essere molto più che perfetti. Possiamo essere sinceri e veri. Unici (Agostino Degas)