Lo sai che l’orientatore non è uno psicologo?
Quante volte abbiamo sentiamo parlare del tutor orientatore? Questa figura è stata introdotta insieme a quella del docente tutor, con il decreto Ministeriale n. 328 del 22 dicembre 2022. Al decreto sono allegate le specifiche Linee guida sull’orientamento. E proprio in questa sede parleremo del ruolo docente orientatore. Ma chi è l’orientatore? L’orientatore non è uno psicologo, ma un docente di ruolo che si dichiara disponibile ad essere formato per poi ricoprire l’incarico. Dopo la formazione il Dirigente scolastico procede alla sua nomina. L’ orientatore si ispira alle Linee guida per l’orientamento, valorizzando le potenzialità degli studenti, dal punto di vista pedagogico-didattico, tenendo conto dei punti di forza e di debolezza di ciascun studente.
Chi è l’orientatore e cosa fa?
L’ orientatore non è uno psicologo. Il docente orientatore nelle istituzioni scolastiche si occupa di favorire lo sviluppo dei talenti e la valorizzazione delle potenzialità del singolo studente. Dunque, nulla di psicologico. Il docente tutor non si occupa di fare una valutazione ti tipo psicoattitudinale o qualcosa di simile. Il ruolo del docente – tutor si limita a quanto indicato già dalla normativa vigente, ma ha come finalità la centralità dell’alunno ed il suo itinerario di formazione, promuovendo un curricolo adeguato alla formazione.
Quindi, nulla di più sbagliato se sentiamo parlare di test psicoattitudinali. I test psicoattitudinali rientrano nell’esame psicometrico e noi tutti sappiamo che la psicometria comprende i metodi d’indagine psicologica per valutare il comportamento umano. Tale prerogativa, come sappiamo, rientra nelle competenze dello psicologo.
Il tutor – orientatore accompagna gli studenti nei momenti della loro vita formativa. Il compito del docente – tutor orientatore è davvero molto delicato. Si tratta , infatti, di offrire una “bussola” affinchè lo studente non si perda in sentieri inesplorati e in giorni senza sole. In questo senso l’orientamento può trasformare le tenebre in luce e l’apatia in movimento” (Carl Gustav Jung).