L’empatia è la capacità che stiamo perdendo

empatia

L’empatia è un termine oggigiorno molto usato, ma poco vissuto.

La parola ha origini greche ed è mutuata dalle arti figurative del teatro. Consiste nella tecnica usata dall’attore di “partecipare “ alle emozioni.

Nella vita quotidiana, quindi, l’empatia è per definizione, la capacità di mettersi nei panni dell’altro, percependo il pathos, lo stato emotivo e soprattutto la sofferenza altrui.

Dal punto di vista pratico, l’empatia può essere considerata una sorta di immedesimazione.

Di conseguenza, l’interlocutore, che ha sviluppato questa capacità, comprende l’altro sotto il profilo emotivo.

Alla luce degli innumerevoli fatti di cronaca nera che accadono ogni giorno, una riflessione è doverosa.

Stalking, bullismo, femminicidi sono solo alcuni degli esempi della mancata capacità empatica.

Allo stesso tempo, l’alienazione emotiva e il distacco dalla realtà che i social determinano, contribuiscono a dare poco valore alla vita e agli altri in generale.

Oggi, purtroppo, si è troppo presi esclusivamente da se stessi, dal condividere e postare le cose che facciamo sui social, dallo sbirciare nella vita degli altri.

Passiamo moto tempo a controllare continuamente le notifiche, senza accorgersi di chi abbiamo non solo dall’altra parte dello schermo, ma anche vicino a noi.

Tutto questo fa si che ci si dimentica che quelle stesse persone da cui “dipendiamo “ virtualmente provano emozioni di cui bisogna avere rispetto.

La vittima peggiore della mancanza di empatia è la relazione con l’altro.

L’assenza di sintonizzazione emotiva porta con se la mancanza di fiducia e rispetto.

Queste sono le capacità che costituiscono la base di tutti i rapporti, da quelli affettivi a quelli professionali.

Sarebbe opportuno ritornare al calore delle relazioni umane.

Bisogna mettere in atto incontri in cui si mantiene il contatto visivo con l’altro e si mette in pratica l’ascolto e un’apertura non giudicante.