Comunità educante e aspetti psicologici

Senza tener conto degli aspetti psicologici di una comunità educante non consideriamo la sua esistenza
Maria Anna Formisano

La scuola è una comunità educante con specifici scopi e obiettivi mirati, ma spesso è influenzata da vari aspetti psicologici. E sono proprio gli aspetti psicologici che incidono in maniera positiva o negativa sull’intera comunità educante. Ad esempio, pensiamo al modo in cui un membro della comunità educante (docente, alunno, dirigente, personale Ata,famiglia) reagisce alle varie richieste e ci rendiamo subito conto delle ricadute sull’intera comunità educante. Non dimentichiamo poi che ciascuna persona ,membro della comunità educante, agisce in base alle sue emozioni, alle sue conoscenze, alla sua affettività e alla sua personalità. Purtroppo, però, questo agire individuale si ripercuote sull’agire collettivo. Ed ecco una vera e propria reazione a catena.

La comunità educante e i suoi aspetti psicologici richiedono una valutazione accurata. In questo articolo vorrei lanciare alcuni spunti.

1. Le dinamiche interpersonali

Le abilità interpersonali possono avere profondi effetti sulle persone. Ricordiamo che le persone instaurano certi tipi di relazioni interpersonali in base al loro funzionamento ed eventualmente al loro stato di malessere o benessere. Se le persone stanno bene sono disposte alla cooperazione e alla collaborazione. Se le persone stanno male sono più propense al litigio e alle polemiche.

2. Lo spazio decisionale

Vi è capacità organizzativa quando vi è l’ottimizzazione dello spazio decisionale, ossia l’abilità di prendere decisioni in tempi brevi, utilizzando anche un pensiero flessibile e originale. In altre parole, va bene pianificare la decisione, ma è importante anche scegliere rapidamente per il benessere della comunità educante. Se è vero che la decisione è sempre in qualche modo legata allo scopo e al tempo a disposizione è anche vero che un uomo che osa sprecare un’ora del suo tempo non ha scoperto il valore della vita (Charles Darwin).

3. Il benessere psicofisico

Vi è impegno lavorativo quando vi è un benessere psicofisico, una vera opportunità di crescita e di miglioramento lavorativo, un ambiente di lavoro accogliente e piacevole (Pelizzoni, 2005). Studi recenti hanno dimostrato come un maggior grado di esaurimento emotivo si associ ad una mancanza di benessere psicofisico. Per dirla con le parole di Erich Fromm una società sana (aggiungerei una comunità educante sana) favorisce la capacità di amare i suoi simili, di lavorare e creare, di sviluppare la sua ragione e la sua obiettività, di avere un senso di sé che sia basato sull’esperienza delle sue energie produttive.

4. Le novità e i cambiamenti

Vi è sensibilità ai problemi se si riesce a fronteggiare le novità. Sono proprio le novità che chiedono il cambiamento. Il cambiamento avviene però solo attraverso una gestione strategica dotata di senso e significato. Lo scopo è dare fiducia e accettazione,senso di appartenenza e autonomia.

Da dove partiamo? Quando possiamo e vogliamo proviamo a considerare e a riflettere su uno di questi fattori. Chissà forse potremmo cominciare a trovare un perchè di alcune azioni.