Essere genitore: come si diventa mamma e papà?

La consapevolezza di diventare genitore può essere facilitata nella donna dai cambiamenti fisici. Ma cosa succede ai papà?

La genitorialità può essere facilitata nella donna attraverso i cambiamenti fisici legati allo stato di gravidanza: si crea uno spazio fisico all’interno della donna e, nello stesso momento, ci si prepara a creare anche uno spazio mentale per il proprio bambino. La gravidanza psichica, di fatto, procede parallelamente a quella fisica e può essere suddivisa in tre fasi: il primo trimestre in cui si inizia a maturare l’idea di diventare genitore, il secondo trimestre in cui si raggiunge maggiore consapevolezza, l’ultimo trimestre in cui ci si proietta al dopo e a come sarà il nascituro e la relazione con lui. Nella donna questo processo avviene piuttosto naturalmente.

Ma cosa accade al papà? La gravidanza psicologica avviene anche per i papà!

Per lungo tempo ci si è concentrati soprattutto sui vissuti emotivi della donna che, aiutata anche dai cambiamenti fisici e ormonali, riesce fin dalla scoperta della gravidanza a stabilire una relazione privilegiata con il bambino.

In questa relazione diadica, spesso capita che il papà si senta escluso o venga recriminato dalla compagna che vorrebbe sentirlo più vicino.

Ecco due vissuti completamente differenti, ma complementari.

E in questo, potrebbe aver contribuito la pressione sociale e culturale, che induce spesso le donne a occuparsi principalmente della cura dei figli. Tuttavia, oggi si assiste ad una maggiore presenza anche del padre che desidera partecipare in prima persona a tutti gli aspetti di crescita del figlio.

Anche nel papà inizia a prendere forma un maggiore senso di responsabilità e di protezione che si esplica in modi e in tempi differenti rispetto alla figura materna e che potrebbe avere anche la funzione di tenere a bada le emozioni emergenti.

La gravidanza è un’esperienza unica nella vita non solo di una donna, ma di una coppia!

Si è parlato di vissuti differenti, ma complementari. A questo riguardo, si può provare a pensare al fatto che al padre è richiesta anche una maggiore capacità empatica. E’ importante ricordare sempre, prima di alimentare possibili incomprensioni, che ciascun partner sta effettuando un percorso interno molto personale, per cui condividere a cuore aperto pensieri ed emozioni che si presentano, può essere utile per rafforzarsi e sostenersi a vicenda, fornendo al bambino che verrà al mondo la solidità di cui avrà bisogno.