Ghosting: quando l’altro sparisce senza spiegazioni

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Oggi, ai tempi della modernità liquida e dei social, il ghosting è un fenomeno sempre più diffuso nelle relazioni interpersonali.

Fare ghosting vuol dire sparire nel nulla, per l’appunto, come un fantasma, interrompendo la relazione bruscamente ed eliminando ogni forma di contatto. Senza fornire spiegazioni o anche senza alcun tipo di avvertimento, la persona non risponde più a chiamate e messaggi, blocca l’altro sui social.

Nella moderna società liquida, in cui mancano punti di riferimento e basi affettive solide, tutto tende a dissolversi in fretta. Le relazioni evaporano facilmente. I nostri sono i tempi dell’assenza di impegno e responsabilità. I tempi dei social, in cui è semplice dileguarsi: basta un click e la finestra sulla relazione si chiude. Siamo immersi in una cultura narcisistica che, nel tentativo di negare la dipendenza, intesa come bisogno naturale dell’altro, ha sostituito il calore e la pienezza dell’incontro di sguardi e corpi con la fredda e vuota comunicazione virtuale, di tastiere e display.

Dipendere da un device appare più gestibile ed economico del costruire e preservare rapporti umani.

Il ghosting è innanzitutto una forma di evitamento

Chi fa ghosting si sottrae alla relazione e al confronto. Evade la responsabilità della chiusura del rapporto e, ancor prima, di ciò che sente e vuole. Nella maggior parte dei casi, ha una scarsa se non assente consapevolezza dei propri stati emotivi e dei propri comportamenti. Invece di entrare in contatto con il mondo interno ed esterno, ricorre ad un acting-out. Agisce le proprie emozioni e i propri conflitti.

Alla base vi è una svalutazione della capacità dell’altro di sostenere la comunicazione della fine del rapporto – resa tanto più forte dal credersi indispensabili – e una svalutazione degli effetti del ghosting in termini di impatto emotivo su chi lo riceve.

Ghosting e funzionamento narcisistico

Il ghosting è un meccanismo narcisistico, ma non per questo adottato esclusivamente dalle personalità narcisiste. Un essere incentrati esclusivamente su se stessi, avendo come scopo quello di tutelare la propria immagine, di persona indipendente e buona, ad esempio, ed evitare tutto ciò che potrebbe metterla in discussione. Si decide, così, di annullare la relazione in un solo colpo magico, come se non fosse mai esistita.

Nel narcisismo patologico, questi aspetti assumono una forma estrema nell’esclusione dell’altro e nella negazione dei propri bisogni affettivi. L’altro non può essere visto, poiché vederlo porterebbe allo scoperto la propria dipendenza e farebbe crollare le difese onnipotenti.

Il ghosting come comportamento passivo-aggressivo

Il ghosting può nascondere un atto aggressivo o vendicativo e rappresentare un modo per agire la rabbia repressa. Non di rado, si fa portavoce di un trauma vissuto, di un abbandono antico: “faccio a te ciò che è stato fatto a me”.

Gli effetti del ghosting

Se sparire di fatto interrompe il rapporto tra due persone, è anche vero che, al tempo stesso, intensifica il legame. La persona che lo riceve non è immediatamente consapevole di ciò che sta accadendo, per cui resta un tempo in attesa di spiegazioni, rimuginando. Cercando di interpretare il silenzio. Man mano che passano i giorni, tendono ad insorgere sentimenti di colpa e rabbia, con risvolti anche importanti sul piano della salute, cui si alterna la speranza del ritorno, che a volte può durare anche a lungo. La rabbia, non potendosi rivolgere verso chi la si prova, tende ad accumularsi e a retroflettersi mediante pensieri e atti autodistruttivi.

Chi subisce la sparizione avverte una profonda ferita caratterizzata da abbandono, svalutazione, esclusione. Il ghosting è un vero e proprio abuso emotivo, capace di produrre conseguenze molto dolorose.

Varianti del ghosting

Talvolta può accadere che la persona scelga una posizione meno drastica del ghosting. Ad esempio, quella dello zombieing, ritornando all’improvviso, anche dopo molti mesi di assenza, magari con un messaggio gentile. Oppure, può scegliere una manipolazione più sottile, detta orbiting, basata sul girare intorno all’altro per tenerlo agganciato a sé. Scomparendo e riapparendo nella comunicazione online. Mettendo like ai post, visualizzando le storie, nonostante la relazione si sia interrotta.

Queste forme manipolative, più articolate del ghosting, alimentano in misura anche maggiore confusione e dipendenza in chi le riceve. Poiché, quest’ultimo, nel tentativo vano di decifrare l’ambivalenza dei comportamenti dell’altro, resta bloccato nella inconciliabilità tra evidenze contrarie. E’ rifiutato ma al tempo stesso riceve attenzioni, prova dolore e rabbia ma al tempo stesso speranza. Cerca di capire di quale realtà fidarsi, come leggere gli eventi senza commettere errori di giudizio. In questo modo, si assume una responsabilità che non gli appartiene, quella del conflitto dell’altro, sottraendosi alla propria. Alla responsabilità di riconoscere che, con le proprie parti dipendenti, sta partecipando ad un gioco psicologico e che l’unica via per uscirne è abbandonarlo. Elaborare il dolore dell’esperienza vissuta e della perdita.