Il fascino dell’intelligenza emotiva

“Intelligenza emotiva”, un termine che include l’autocontrollo, l’entusiasmo e la perseveranza, nonché la capacità di automotivarsi. (D.Goleman)

Spesso oggi si sente parlare di intelligenza emotiva. Cogliamo l’evidenza nel libro ” Emotional Intelligence” di Daniel Goleman,che definisce l’intelligenza emotiva come la capacità di comprendere e gestire le emozioni proprie e quelle altrui. Per Goleman l’intelligenza emotiva è composta da cinque fattori:

a)la consapevolezza di sé;

b) l’autoregolazione;

c) l’abilità sociale;

d) la motivazione;

e) l’empatia.

Perchè le persone con intelligenza emotiva hanno un fascino sull’interlocutore?

La risposta non è semplice. Pare che le persone con competenze empatiche siano in grado di percepire le emozioni positive o negative dei loro interlocutori.

Le emozioni provate da un individuo generano un vero e proprio eco nell’altro. In conclusione si ha una vera e propria “sintonizzazione emozionale”. Così può succedere che una persona riesca a provare le stesse emozioni che prova il suo interlocutore. E forse aveva ragione Walt Whitman quando diceva: io non chiedo al ferito come si sente, io divento il ferito. Adesso se questo è il modo di “empatizzare” , viene naturale domandarsi il perchè di tanto fascino. Secondo Geoffrey Miller (psicologo evoluzionista) l’empatia costituirebbe un importante fattore di sopravvivenza per la persona.

Il fascino dell’intelligenza emotiva sta anche nell’aiutare anche l’altro a percepire le sue emozioni, le sue sensazioni e i suoi stati d’animo. Prestare attenzione all’altro mentre si comunica ci fornisce serenità ed equilibrio. La mancanza di intelligenza emotiva determina irrigidimento e blocchi vari. Mettere in atto le competenze empatiche, però, non è sempre facile; vi sono difficoltà di varia natura che la ostacolano. Possiamo ipotizzare che, sebbene ci sia un impegno ad empatizzare con gli altri, è anche vero che questo impegno viene assunto solo da chi ha maturato una certa intelligenza emotiva.

Sintetizzando molto le cose, possiamo dire che bisogna educare sin da piccoli all’intelligenza emotiva.

Questo è fondamentale per evitare di cadere nell’analfabetismo emotivo e nel nichilismo assoluto.